Collezione Chigi
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La collezione Chigi è stata una collezione d'arte romana appartenuta alla famiglia, di origini senesi, dei Chigi.
La nobile casata divenne influente sotto il profilo mecenatico già nel Cinquecento, col banchiere Agostino Chigi; tuttavia la collezione vera e propria nacque ed ebbe un notevole sviluppo solo nel XVII secolo, dopo l'elezione pontificia nel 1655 di Fabio, divenuto Alessandro VII, mentre raggiunse i massimi splendori grazie soprattutto al cardinal nipote Flavio, al quale spettano i meriti di gran parte delle acquisizioni, dalle opere di antichità alla la quadreria e successivamente al principe Agostino, rettore dell'ospedale della Scala a Siena, il quale eredita nella metà del Seicento anche la collezione facente parte del ramo di famiglia senese.[1]
Le opere di Flavio erano un tempo collocate nel palazzo al largo Santi Apostoli di Roma, finché non furono poi spostate dopo la sua morte nella sontuosa dimora di piazza Colonna, dov'erano invece quelle di Agostino. La collezione venne smembrata in parte già a partire dal Settecento, di cui in particolare la vendita in blocco dei pezzi di antichità che furono trasferiti al re di Sassonia, mentre un'altra parte della quadreria fu venduta nel Novecento allo Stato italiano. Ciò che rimase di proprietà della nobile famiglia fu trasferito nell'unico edificio all'epoca in loro possesso, il palazzo sito nella tenuta di Ariccia, poi ceduto anch'esso (assieme alle opere contenute) al comune della cittadina romana nel 1988 (mentre la famiglia tenne per sé la villa di Castel Fusano).
La collezione comprendeva pitture, arredi, libri e statue, costituendo una delle più importanti raccolte del periodo barocco, rientrante quindi nella grande stagione mecenatica romana del XVII-XVIII secolo. Includeva al suo interno opere di Francesco Albani, Domenichino, Guercino, Claude Lorrain, Tintoretto, Annibale Carracci, Giovanni Lanfranco, Pietro da Cortona, Carlo Maratta, Bartolomeo Manfredi e Salvator Rosa, nonché un ricco catalogo di reperti di antichità e una biblioteca di circa 80.000 volumi.[2][3]