Cima di rapa
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La cima di rapa è un ortaggio tipico dell'agricoltura italiana, coltivato soprattutto in Lazio, Puglia, Basilicata, Calabria, Molise e Campania, nelle quali si estende il 95% della superficie agricola dedicata a questa pianta. La Puglia con 3500 ettari di coltivazione produce un terzo del prodotto italiano.
Cima di rapa | |
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Origini | |
Luogo d'origine | Italia |
Regioni | Puglia Campania Calabria Lazio meridionale Molise Basilicata |
Dettagli | |
Categoria | ortofrutticolo |
Riconoscimento | P.A.T. |
Settore | Prodotti vegetali |
In passato per questo ortaggio è stato utilizzato il nome scientifico Brassica rapa subsp. sylvestris var. esculenta[1][2][3], ma la sottospecie Brassica rapa sylvestris è considerata sinonimo di Brassica rapa.[4]
In molte aree di coltivazione il nome "cima di rapa" è ridotto al solo termine di "rapa", creando così equivoci con l'omonimo ortaggio.
Della pianta si mangiano le infiorescenze in boccio (dette friarielli o broccoli di rapa)[5] insieme alle foglie più tenere che le circondano, secondo ricette che, in generale, fanno riferimento alla tradizione locale nelle diverse regioni.
Nelle varie regioni italiane sono note diverse varietà con le rispettive denominazioni: friarielli, nel napoletano, broccoletti, broccoli di rapa, spichi nella Puglia meridionale, ecc.
Per la sua caratteristica di vegetare e produrre con basse temperature è considerato un ortaggio autunnale o invernale, di cui si consiglia l'uso per il contenuto in sali minerali, vitamine e fattori antiossidanti.