Chiesa di San Bartolomeo Apostolo (Castenedolo)
chiesa del comune di Castenedolo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La chiesa di San Bartolomeo Apostolo è la parrocchiale di Castenedolo, in provincia e diocesi di Brescia[1]; fa parte della zona pastorale di Rezzato.
Chiesa di San Bartolomeo Apostolo | |
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Facciata | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Castenedolo |
Coordinate | 45°28′13.89″N 10°18′03.03″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | San Bartolomeo Apostolo |
Diocesi | Brescia |
Architetto | Carlo Donegani |
Stile architettonico | neoclassico |
Completamento | 1826 |
Sito web | psbartolomeo.altervista.org |
La prima parrocchiale di Castenedolo sarebbe sorta, secondo l'ipotesi dello storico Paolo Guerrini, da un primo ospizio o ricovero dedicato a san Bartolomeo apostolo, patrono per l'appunto degli ospedali e degli infermi.[2] Il 23 febbraio 1492, inoltre, l'allora papa Alessandro VI collocava la medesima parrocchiale sotto il giuspatronato del comune di Castenedolo, il quale in seguito provvedeva ad un ampliamento e ad un arricchimento del beneficio ecclesiastico annesso alla parrocchiale.[2]
Questo edificio, tuttavia, venne distrutto il 29 maggio 1799 da una forte scossa di terremoto, spingendo la popolazione del paese ad erigere un nuovo luogo di culto e ad affidare la direzione dei lavori all'architetto Carlo Donegani.[2] La prima pietra dell'edificio venne posta il 29 agosto 1803. Il cantiere, pur rallentato tra gli anni 1813 e 1816, fu piuttosto continuo e non subì mai interruzioni.[2] Nel 1824, infatti, veniva portato a compimento il presbiterio dell'edificio, mentre nel 1825 fu terminata la facciata. Nel 1826, infine, fu portata a compimento anche l'ampia volta chiesastica, la quale aveva tra l'altro suscitato discussioni fra i tecnici. Nell'ottobre del 1840, inoltre, il quadraturista e pittore Giuseppe Teosa terminava gli affreschi della chiesa, che venne dotata di pale e mensole d'altare.[2]
Nel 1853 venne collocato l'altare maggiore e, nel 1856, fu realizzata la pala raffigurante Il martirio di San Bartolomeo di Francesco Hayez.[3] Nel 1863 venne eretto il campanile, nel 1925 costruita la facciata e, nel 1840, rifatto il pavimento.
Nel 2006 l'edificio fu completamente restaurato dopo i gravi danni strutturali causati dal terremoto del 2004.[1]
La chiesa originaria aveva cinque altari, ognuno dei quali fu dotato di una cappella.[2] L'edificio costruito a partire dalla fine del Settecento, invece, conserva nel secondo altare di destra la pala d'altare con il Cristo eucaristico tra i santi Bartolomeo e Rocco, realizzato dal Moretto nel 1545 su commissione del prelato e rettore di Castenedolo Donato Savallo, al tempo arciprete della basilica di San Pietro de Dom.[4] La tela raffigurante il Santissimo Sacramento, peraltro, è stata commissionata ed eseguita insieme alla tela Cristo eucaristico con i santi Cosma e Damiano di Marmentino e riveste un importante significato simbolico e religioso, soprattutto in virtù del contesto storico e culturale in cui tali opere furono realizzate: infatti, ambedue esprimono appieno gli ideali della Controriforma, volendo quindi esemplificare quella fede cattolico-romana fortemente minacciata, al tempo, dal protestantesimo che andava sempre più diffondendosi.[5]
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