Chakra
centri d'energia psicofisica della tradizione indiana / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Chakra (/ˈtʃakra/), adattamento occidentale del termine sanscrito traslitterato come cakra (in scrittura devanāgarī चक्र)[1], indica una "ruota", un "disco" o un "cerchio"[2].
Il suo significato nelle tradizioni religiose dell'India va a coprire due ambiti principali[3]:
- quello di un "cerchio" o di un "diagramma" mistico, nozione sovrapponibile a quello dello yantra o del maṇḍala[4];
- quello inerente allo yoga e alla medicina ayurvedica traendo origine dalle tradizioni tantriche, sia dell'induismo sia del buddhismo; nell'accezione più comune è usualmente reso anche con "centro",[5] per indicare quegli elementi del corpo sottile nei quali è ritenuta risiedere latente l'energia divina.[5][6][7]
Il chakra è anche uno degli attributi di Visnù: si tratta di un disco che egli usualmente stringe in una delle mani e rappresenta il potere divino. Variamente raffigurato, con raggi o fiamme che ne fuoriescono, è attributo anche di altre divinità, come Durgā e Skanda, per esempio. Il chakra di Viṣṇu, detto anche Sudarśana ("bello a vedersi"), è altresì oggetto di culto, al punto di essere spesso personificato col nome di Chakrapurusha.[8]
In ambito tantrico con chakra si intende anche il "circolo" di culto tantrico, l'insieme dei membri locali di una specifica tradizione. All'interno di questo chakra, i seguaci si pongono al di fuori delle regole sociali e di casta. Vi sono ammesse anche le donne, cosa invero non possibile presso i culti vedici.[9]
Alcune medicine alternative, per esempio la cristalloterapia, fanno riferimento alla nozione del chakra, sebbene non vi sia alcuna evidenza scientifica circa la loro esistenza.[10]