Campagne di Nadir
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Le campagne di Nadir furono una serie di conflitti combattuti fra l'Impero persiano e l'Impero ottomano dall'inizio alla metà del XVIII secolo in Eurasia centrale. Le campagne di Nadir Shah portarono alla detronizzazione della dinastia safavide in Persia ed alla dinastia Hotak afghana. Col crollo e la frammentazione dell'impero dopo la presa della capitale persiana di Isfahan ad opera degli afghani, un pretendente al trono safavide, Tahmasp II, accettò il generale Nader (un piccolo signore della guerra della provincia di Khorasan) al suo servizio. Dopo aver soggiogato l'Iran nord-occidentale e neutralizzato gli afghani abdali, si pose come diretto vassallo di Tahmasp II e marciò contro gli afghani Hotak occupando il resto del paese. In una serie di incredibili vittorie gli afghani vennero decimati e Tahmasp II poté ritornare sul trono e restaurare la monarchia safavide.
Campagne di Nadir | |||
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Ritratto di Nadir Shah | |||
Data | 1722–1747 | ||
Luogo | Khorasan, Altopiano iranico, Mesopotamia, Kurdistan, Caucaso, Anatolia, Mar Caspio, Golfo Persico, Penisola arabica, Hindu Kush, Punjab, Valle dell'Indo, Transoxiana, Khwarezm | ||
Esito | Risurrezione e collasso dell'egemonia persiana nell'Eurasia centrale[1]
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Modifiche territoriali | L'Impero persiano si espanse al suo azimuth e poi collassò | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
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Nadir durante la successiva restaurazione safavide fece delle campagne per recuperare quelle parti dell'Impero persiano andate perdute a favore di ottomani e russi. Dopo una breve guerra della durata di cinque anni, Nadir riuscì a restaurare la frontiera occidentale della Persia e reimpose la sovranità persiana sul Caucaso. I suoi strabilianti successi militari gli garantirono il sostegno popolare che spinse Nadir a portare a compimento un colpo di stato contro la monarchia safavide nel quale ebbe il supporto unanime dell'élite persiana. La prima campagna di Nadir Shah come monarca fu quella contro la dinastia degli Afsharidi nella quale soggiogò per intero il territorio del moderno Afghanistan. Il risultato dell'acquisizione dell'Afghanistan fu per Nadir la disponibilità ora di un passaggio diretto per l'invasione dell'Impero Moghul in India. In una delle sue campagne più straordinarie attraversò il passo di Khyber con soli 10 000 uomini e discese quindi nel cuore delle terre dei Mughal dove si scontrò con l'esercito indiano, vincendo un'armata nemica di sei volte superiore alla sua in meno di tre ore. Alla fine delle lotte l'imperatore Mughal divenne suo vassallo e quindi Nadir marciò verso Delhi dove razziò la città e ne massacrò la popolazione dopo che i locali si erano rivoltati contro la sua occupazione.
Il ritorno di Nadir nelle terre dell'Impero persiano segnò una nuova era di guerre nelle regioni dell'Asia centrale. Nadir espanse l'egemonia persiana in Asia sorpassando addirittura la grandezza dell'impero persiano nei tempi antichi sotto la dinastia dei Sassanidi. A questo punto però Nadir iniziò a peggiorare nello stato della sua salute mentale che lo portò a frequenti paranoie e manifestazioni di pazzia. Le sue successive campagne contro i Lezgisi lo portò in crisi e ancor peggio fu l'abbandono dell'assedio di Baghdad per una negligenza del generalato di Nader. Nadir continuò la sua brutale soppressione dei dissidenti in tutto l'impero ed alienò molti dei suoi sottoposti e consiglieri più fidati. Fece cavare gli occhi al suo erede e dichiarò traditori molti dei suoi leali sudditi, fatto che fece scoppiare una ribellione contro di lui.
Gli ultimi anni del governo di Nadir vennero caratterizzati da una serie di campagne militari nelle quali i ribelli vennero schiacciati in maniera brutale e crudele. In una delle sue ultime battaglie, presso Kars contro gli ottomani, annientò l'esercito turco inviato contro di lui da Istanbul per raggiungere un accordo di pace. Alla fine venne assassinato da una parte dei suoi ufficiali, mentre si trovava nella sua tenda. La morte di Nadir portò all'inizio di un periodo tribolato e sanguinoso della storia iraniana con continue guerre civili che bloccarono la nazione per più di un secolo sino alla presa di potere da parte della dinastia Qajar con Agha-Mohammad Khan Qajar.