Bitches Brew
album di Miles Davis del 1970 / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Bitches Brew è un album discografico di Miles Davis, pubblicato nel 1970 dalla Columbia Records.[1][2] Considerato una dei capolavori del genere jazz e uno dei dischi più influenti e importanti di sempre,[3][4][5] ha vinto un Grammy Award nel 1971 come miglior album jazz strumentale e nel 1999 il Grammy Hall of Fame Award. Vendette più di mezzo milione di copie e rappresenta il secondo miglior successo commerciale della storia del jazz, dopo Kind of Blue (1959) dello stesso Davis.
Bitches Brew album in studio | |
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Artista | Miles Davis |
Pubblicazione | 30 marzo 1970 |
Durata | 93:50 |
Dischi | 2 |
Tracce | 6 + (1 traccia bonus sull'edizione CD) |
Genere | Fusion Jazz d'avanguardia Free jazz |
Etichetta | Columbia Records GP 26 |
Produttore | Teo Macero |
Registrazione | 19-20-21 agosto, 1969 28 gennaio, 1970 (Bonus track) 30th Street Studio (New York) |
Formati | LP da 12", MC, Stereo8 e Reel to reel |
Copertina | Mati Klarwein |
Certificazioni | |
Dischi d'oro | 1 |
Dischi di platino | 1 |
Miles Davis - cronologia | |
Ebbe un grande successo di pubblico, sia tra gli amanti del rock che tra gli appassionati di jazz[2] e fu primo nella classifica USA degli album jazz, anche se molti amanti del jazz tradizionale lo rifiutarono[senza fonte].
La copertina, opera di Mati Klarwein, e l'atmosfera del disco sono un riferimento all'Africa, humus culturale cui Miles Davis attinge per le composizioni dell'album. Elementi che caratterizzano il lavoro sono: l'uso di strumenti elettrici, la massiccia post-elaborazione delle registrazioni in studio, la dissoluzione della struttura classica della forma "canzone" in favore della libera improvvisazione, l'assenza di melodie memorizzabili, e la lunga durata dei pezzi.