Barbaro
nell'antichità classica, termine con il quale greci e romani si riferivano ai popoli esterni alle loro culture / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Barbaro (in greco antico: βάρβαρος?, bárbaros, passato in latino come barbarus) è la parola onomatopeica con cui gli antichi greci indicavano gli stranieri (letteralmente i "balbuzienti"), cioè coloro che non parlavano greco, e quindi non erano di cultura greca.
Il termine latino barbarus significava invece "straniero" ovvero estraneo alla mentalità greco-romana. Questa accezione si diffuse ampiamente nel contesto politico-sociale dei conflitti del III-IV secolo. Nei testi latini il termine “barbarus” è spesso accompagnato da aggettivi come “ferus” (violento) e “iracundus” (iracondo), che definiscono il significato negativo della parola originaria.
Il concetto, con nomi differenti, è stato usato in diverse culture anche precedenti quella greca.[1]