Alluvione della Maremma grossetana del novembre 2012
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L'alluvione della Maremma grossetana del novembre 2012 è stato un grave evento calamitoso che ha interessato la parte centro-meridionale della provincia di Grosseto il 12 novembre 2012, causando la perdita di 6 vite umane, una per l'esondazione del fiume Chiarone[2], una per l'esondazione di un canale presso il Lago di Burano nei dintorni di Capalbio[3] e le altre tre per il crollo di un ponte sul fiume Albegna nei pressi di Marsiliana[4], oltre a due feriti in gravissime condizioni[5], uno dei quali deceduto il 30 dicembre dello stesso anno. Per l'esondazione di vari corsi d'acqua si sono verificati allagamenti ed ingentissimi danni nelle campagne tra i bacini dei fiumi Ombrone, Albegna, Fiora, Nestore e Paglia e nel centro abitato di Albinia nel comune di Orbetello[6], frazione rimasta completamente allagata con circa 150 sfollati a causa dell'esondazione del fiume Albegna[7], su un totale di circa 700 sfollati in tutta la provincia[8]. Anche il patrimonio culturale è stato colpito con il crollo di un bastione rinascimentale e di un tratto delle mura di Magliano in Toscana[9]. Numerose sono state le infrastrutture rese inagibili, tra le quali la Strada statale 1 Via Aurelia e la Ferrovia Tirrenica (riaperta nel pomeriggio del 16 novembre 2012[10]) che sono state interrotte presso Albinia, oltre a numerose strade della viabilità locale, a seguito dei gravi danni causati dai disastrosi effetti del maltempo[11].
Alluvione della Maremma grossetana del novembre 2012 disastro naturale | |
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Tipo | Alluvione |
Data | 12 novembre 2012 n.d. n.d. – n.d. |
Luogo | Toscana |
Stato | Italia |
Motivazione | Sistema temporalesco persistente su mesoscala |
Conseguenze | |
Morti | 6[1] |
Feriti | n.d. |
Dispersi | n.d. |
Sopravvissuti | n.d. |
Danni | n.d. |
A Grosseto si è registrata una piena record dell'Ombrone, rimasto in golena per tre giorni, di durata maggiore rispetto a quella del 1966 ma senza grossi danni in città, nonostante il panico nella frazione di Istia d'Ombrone dove l'acqua ha raggiunto alcune case nei pressi del ponte; le frazioni di Rispescia e di Alberese, inoltre, sono rimaste isolate per due giorni[12].
A livello provinciale l'evento è paragonabile all'alluvione di Grosseto del 4 novembre 1966, con la differenza che l'evento del 2012 ha colpito più duramente il settore meridionale della provincia, mentre l'evento del 1966 causò i maggiori danni lungo la Valle dell'Ombrone, nella parte centro-settentrionale del territorio provinciale.
Le precipitazioni intense hanno interessato anche la zona del Monte Amiata, compreso il versante senese, oltre ad una vasta area di Lazio e Umbria a cavallo tra la Maremma laziale, la Tuscia e l'Orvietano, dove in particolare si sono verificate piene eccezionali, con conseguenti esondazioni, di alcuni affluenti di destra del Tevere tra i quali il Nestore, con 1000 mc/sec. a Marsciano, sommersa dalla esondazione con ingenti danni e soprattutto il Paglia, suo principale tributario di destra, che con una piena straordinaria di 1.500 mc/sec ha completamente sommerso la parte bassa del comune di Orvieto causando ingenti danni.