Acido etilendiamminotetraacetico
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L'acido etilendiamminotetraacetico, più noto con la sigla di EDTA è un acido carbossilico; in particolare è un acido tetracarbossilico dotato inoltre di due doppietti elettronici (donatori di Lewis) appartenenti all'azoto. Queste caratteristiche fanno dell'anione etilendiamminotetraacetato EDTA4− un legante esadentato.
Acido etilendiamminotetraacetico | |
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Nome IUPAC | |
N,N,N',N'-tetracarbossimetil-1,2-diamminoetano | |
Abbreviazioni | |
EDTA | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C10H16N2O8 |
Massa molecolare (u) | 292,25 |
Aspetto | solido cristallino da incolore a bianco |
Numero CAS | 60-00-4 |
Numero EINECS | 200-449-4 |
PubChem | 6049 |
DrugBank | DB00974 e DBDB00974 |
SMILES | C(CN(CC(=O)O)CC(=O)O)N(CC(=O)O)CC(=O)O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 0,86 |
Solubilità in acqua | ~0,5 g/l a 20 °C |
Temperatura di fusione | 220 °C (493 K) con decomposizione |
Tensione di vapore (Pa) a 293 K | 1,3 |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol−1) | −1759,5 |
Indicazioni di sicurezza | |
Punto di fiamma | >100 °C (>373 K) |
Temperatura di autoignizione | >200 °C (>473 K) |
Simboli di rischio chimico | |
attenzione | |
Frasi H | 319 |
Consigli P | 305+351+338 [1] |
A temperatura ambiente si presenta come una polvere cristallina moderatamente solubile in acqua, cui impartisce una reazione acida: una sospensione di 10 grammi di EDTA in un litro di acqua ha pH circa 2,5. L'EDTA è viceversa solubile nelle soluzioni alcaline sotto forma di anione policarbossilato.
Fu sintetizzato per la prima volta nel 1935 dal chimico Ferdinand Münz[2].