"Il Caucaso, sì, contiene troppe cose, troppe anche per la matematica risoluta e liquidatoria di Putin: il fuoco di prometeo e l’acqua del Diluvio, le amazzoni che amarono Alessandro, un luogo dove l’umanità si trasforma, si rigenera e si reincarna dopo la prova feroce della sofferenza. Per i russi terra di poesia, di miti, di feroci battaglie, loro abituati all’obbedienza e al rispetto cieco dell’Autorità hanno sempre incontrato la ambigua fascinazione dei montanari fieramente liberi disposti a morire per questo, valli e giogaie dove il saluto del «buon giorno» si traduce «Sii libero!». (Domenico Quirico)