[In risposta alle parole di Gabriele «Tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni»] Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni.
Benedetto il Signore Dio d'Israele, | perché ha visitato e redento il suo popolo, | e ha suscitato per noi una salvezza potente | nella casa di Davide, suo servo, | come aveva promesso | per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo: | salvezza dai nostri nemici, | e dalle mani di quanti ci odiano. | Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri | e si è ricordato della sua santa alleanza, | del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, | di concederci, liberati dalle mani dei nemici, | di servirlo senza timore, | in santità e giustizia | al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo | perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, | per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza | nella remissione dei suoi peccati, | grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, | per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge | per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre | e nell'ombra della morte | e dirigere i nostri passi sulla via della pace.
Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abìa, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta. Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe, secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l'offerta dell'incenso. Tutta l'assemblea del popolo pregava fuori nell'ora dell'incenso. Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l'angelo gli disse: "Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore".
L'angelo gli rispose: "Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a portarti questo lieto annunzio. Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo". Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: "No, si chiamerà Giovanni". Le dissero: "Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome". Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta, e scrisse: "Giovanni è il suo nome". Tutti furono meravigliati. In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.