psicologo statunitense Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Wayne Walter Dyer (1940 – 2015), psicologo, scrittore e docente statunitense.
Siamo tutti essenzialmente esseri spirituali, cui è concessa una temporanea esperienza umana. È questa la nostra essenza. È da lì che veniamo. (p. 24)
Un proverbio Zen ci ricorda che è la pausa tra una nota e l'altra che produce la musica. Senza il silenzio che interrompe i suoni, non ci sarebbe musica, ma un'unica nota lunga e uniforme. (p. 37)
Avevano ragione i Beatles - ci sarà una risposta se lascerete che le cose accadano. La resa è questo. È la capacità di dominare l'impulso ad avere il controllo sul proprio mondo e su quanti ne fanno parte. (p. 49)
Quando il principio guida è la ricerca di consenso, è praticamente impossibile realizzare una relazione d'amore con un altro essere umano. Non possiamo donare ciò di cui siamo privi. (p. 72)
Il nostro vero io sa che non abbiamo bisogno di quella certa cosa in più per essere realizzati, e che la convinzione che per essere felici sia necessario avere questo e quello potrebbe essere definita una follia. (p. 81)
Ogni caduta ha in sé il potenziale per spingerci verso una posizione più elevata. (p. 98)
«Nascosta in ogni sventura c'è la buona sorte» è un concetto del Tao che sembra attribuire importanza a quei periodi della vita in cui sperimentiamo un tracollo. Senza quella particolare disgrazia la buona sorte non si presenta. (p. 98)
Non chiedetevi di cosa ha bisogno il mondo; non chiedetevi cosa pensano gli altri che voi dobbiate fare della vostra vita. Chiedetevi invece cosa vi rende vivi - perché, più di qualsiasi altra cosa, quello di cui il mondo ha bisogno sono uomini e donne pieni di vita. Il mondo ha bisogno della sincerità spontanea di persone che vivono le loro passioni in una maniera che consente agli altri di vivere meglio. (p. 129)
Se chiedessimo al sole perché continua a donare luce, la sua risposta sarebbe sicuramente di questo tenore «Perché è la mia natura». Allo stesso modo, la sola cosa che possiamo fare con la vita è donarla. (p. 133).
La condizione sana è secondo natura, e i mezzi per conseguirla sono alla portata di ognuno. Ritengo, che gl'ingredienti che, in giusta dose, compongono l'efficienza siano il lavoro sodo, il pensiero lucido, il buon umore e la fiducia in se stessi. (p. 10)
Voltati. Vedrai una compagna che ti segue costantemente. In mancanza di un nome migliore chiamala Morte. È la tua Morte. Puoi averne paura, oppure servirtene a tuo vantaggio. Sta a te la scelta. (p. 15)
Vi è solo un momento in cui puoi vivere una qualsiasi esperienza, e quel momento è adesso. Vi, è invece, chi butta il tempo soffermandosi su esperienze passate o future. La trasformazione del presente in una realizzazione totale è la pietra di paragone dell'efficienza della vita, e tutti i comportamenti autodistruttivi non sono virtualmente altro che tentativi di vivere in un momento diverso da quello presente. (p. 12)
Sei socialmente tanto a tuo agio quanto scegli di esserlo. Se non ti piace come ti comporti socialmente, puoi cercare di cambiare comportamento senza confonderlo col tuo valore. (p. 44)
Le lamentele sono il rifugio di coloro che non hanno fiducia in se stessi. Raccontare agli altri ciò che vi è in te che non ti piace, serve soltanto a prolungare la tua insoddisfazione. (p. 47)
Coloro che nella vita riscuotono maggiore approvazione, sono proprio quelli che non la cercano, che non la desiderano, che non si preoccupano di averla o meno. (p. 73)
Nella vita, le due emozioni più futili sono il senso di colpa per ciò che è accaduto, e l'inquietudine per ciò che potrebbe accadere. (p. 93)
Non c'è nulla di cui preoccuparsi! Assolutamente nulla. Potresti passare il resto della tua vita, cominciando da adesso, a preoccuparti del futuro, e tutta la tua inquietudine non cambierebbe nulla. (p. 110)
E tu, amico, hai davvero vissuto 10.000 giorni e passa, o hai vissuto un solo giorno per 10.000 o più volte? È una buona domanda da porsi se si cerca di acquisire una maggiore spontaneità. (p. 125)
Non c'è giustizia. Non ve n'è mai stata, e mai ve ne sarà. Il mondo non è fatto per contenere giustizia. I pettirossi mangiano i lombrichi. Questo non è giusto, per i lombrichi. I ragni mangiano le mosche. Questo non è giusto, per le mosche. I puma sbranano i coyotes. I coyotes sbranano i tassi. I tassi si nutrono di roditori. I roditori, di eterotteri ed emitteri. Questi, di... Non hai che da guardare il mondo della natura per renderti conto che non c'è giustizia nel mondo. (p. 170).
Ogni volta che ti confronti con un altro, stai facendo il gioco del «Non è giusto!», e abbandoni la consapevolezza del tuo valore per una mentalità eterodiretta, controllata dall'esterno. (p. 172)
Wayne Walter Dyer, Il cambiamento, traduzione di Paola Martinelli, Corbaccio, Milano, 2021. ISBN 978-88-6700-850-6
Wayne Walter Dyer, Le vostre zone erronee, traduzione di Donatella Tippett Andalò, Bur, Milano, 2021. ISBN 978-88-17-05629-8