Sergio Corbucci (1926 – 1990), regista e sceneggiatore italiano.
Intervista di Lamberto Antonelli, Stampa Sera, 29 ottobre 1984.
- Vorrei tentare un film drammatico, senza attori, cioè senza divi, con personaggi veri, tutti presi dalla strada, dalla realtà della vita.
- Gli americani mi trattano assai meglio di molti critici italiani, alcuni dei quali, adesso un po' meno, hanno usato l'accetta nei miei riguardi.
- Io amo tutti, anche chi mi tratta male, purché non sia in malafede.
Intervista di Lamberto Antonelli, Stampa Sera, 30 luglio 1988.
- Oggi il cinema è uscito dal sociale, non è più un fatto importante come una volta. È invece diventato importante il film, cioè si va a vedere solo un certo film di cui si parla in giro, oppure si vede in televisione.
- [Sulla fruizione dei film] Li vedremo stando in mutande, sulla poltrona di casa, dal video con le videocassette.
- La cultura dell'immagine aumenterà sempre più.
- Corbucci era un uomo molto simpatico, molto scherzoso, molto ironico, molto brillante e intelligente, era molto piacevole lavorare con lui, però era molto dispersivo. (Franco Ferrini)
- Un regista che mi piace definire con la "R" maiuscola, con il quale ho fatto il salto nel genere comico, passando in un cinema contraddistinto da una tecnica ancora più spettacolare. Anche se era uno che a volte arrivava tardi sul set, Corbucci aveva però una grinta, una immediatezza e una risolutezza tali da lasciare stupefatti. Era molto piacevole girare con lui perché era una persona molto ironica, che sapeva divertirsi e far divertire i suoi collaboratori durante la lavorazione di un film. (Ruggero Deodato)