scultore italiano Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Giovanni di Antonio di Banco, detto Nanni di Banco (1380/1390 circa – 1421), scultore italiano.
La serie di questi [primi quattrocentisti toscani] s'apre con due artefici, il cui valore solo da pochi anni è stato degnamente riconosciuto dalla critica storica; Nanni di Banco e Iacopo della Quercia; al primo dei quali i documenti hanno rivendicata la paternità del superbo timpano della porta della Mandorla nella Cattedrale fiorentina, che il Vasari e la tradizione da lui creata malamente attribuivano al secondo. Opera meravigliosa veramente, nella quale le reminiscenze delle sculture dell'Orcagna si sposano ad una originalità così vivace, e ad una tale libertà di movimenti ed abilità tecnica, che la scultura posteriore pochissimo ha dato che possa dirsi superiore a quest'opera insigne; dove la statua del Sant'Eligio ad Orsammichele, per la energia e la fierezza della espressione è meritamente considerata dal Reymond come l'esemplare, eguagliato, non superato del san Giorgio di Donatello. (Alessandro Chiappelli)
Per amor del movimento, Nanni di Banco si provò a risolvere leggi prospettiche, ma in modo che fece dire di lui al Vasari: «fu persona alquanto tardetta». (Adolfo Venturi (storico dell'arte))
Per ottenere il movimento, Nanni cadde nel barocco ricercando scuri e profondità di scuri nelle vesti tormentate. Rappresentò l'Assunzione della Vergine, con gli angioli reggenti a fatica la mandorla, ove Maria volgesi a stento e allunga con isforzo le braccia per porgere il cinto a Tommaso. Questi, invece di sollevar le braccia per ricevere, par che stenda le palme davanti agli occhi, come per difendersi da luce abbagliante. (Adolfo Venturi (storico dell'arte))