I miei progetti Memphis sono tutti molto statici, di solito sono precisi e, se non hanno assi di simmetria, sono però molto fermi. Per esempio, io ho un grande interesse per il peso delle cose; non mi interessa volare, mi interessa pesare sulla terra.
I temi interessati comprendevano l'abbandono delle tecniche artigianali, del "fatto a mano" e quindi la proposta di nuove scale di valori, cioè le scale della qualità del "fatto a macchina"... si voleva affiancare all'ideologia razionalista la presenza di una cultura "dei sensi", di una cultura del peso, del liscio e del rugoso, del silenzio e rumore, delle temperature, delle asimmetrie e disimmetrie e altro... Ecco un po' dei perché di Memphis.
Io tengo molto a dire che, specialmente Memphis, non aveva un atteggiamento aggressivo, allo stesso modo degli hippy, ... non erano aggressivi nei confronti di uno stile di vita ma piuttosto cercavano un altro modo di vivere in comunità.
Memphis non era il prodotto di artisti, in Memphis non si parlava mai di arte, si parlava di design... che poi le cose che disegnavamo non servissero a nessuno, è un altro problema, perché forse sognavamo delle vite diverse da quelle che normalmente si vivono. O forse pensavamo di produrre energia intorno, energia intellettuale, che so io...
Quando abbiamo fatto Memphis... i nostri mobili non erano comperati dalla borghesia milanese, ma dagli impiegati di Messina, che cercavano qualcosa di irraggiungibile, uno status.