Justine: Che stella è quella? [...] John: Quale stella guardi esattamente? Justine: Quella rossa. John: Mi stupisce che tu riesca a vederla. Quella lì è Antares, la stella principale della costellazione dello Scorpione.
Io... arranco tra tutti quei... fili... di lana grigi... che mi si attaccano alle gambe. Sono così pesanti... da trascinare. (Justine)
Tutti i componenti della tua famiglia sono matti da legare! (John) [a Claire]
Qual è la formazione perfetta se vuoi sfondare nelle pubbliche relazioni? [...] Non averne nessuna! (Jack)
Justine: Sorrido e basta! Io sorrido! Sorrido! Claire: Stai mentendo! Menti a tutti!
Justine: Mamma, sono un po' spaventata. Gaby: "Un po'"? Se fossi in te sarei spaventata a morte. Justine: No, è molto diverso. Sono terrorizzata, mamma. Ho problemi a camminare bene. Gaby: Ma riesci ancora a barcollare. Quindi esci barcollando da qui. Smetti di sognare, Justine. Justine: Ho paura... Gaby: Ce l'abbiamo tutti, cara. Non ci pensare. Esci da qui subito.
Justine: A cena non avevo ancora nulla. Ma mi sono sorpresa a giocare con una nuova idea per una piccola campagna. Il problema è: come facciamo davvero ad agganciare un gruppo di minorenni al nostro prodotto scadente? Preferibilmente in un modo che crei dipendenza. E sono arrivata a una conclusione rispetto allo slogan. Stavo pensando... E se invece - è solo un'idea - cercassimo di vendere te ai clienti, Jack? Be', con mia grande sorpresa sono arrivata allo stesso punto da cui ero partita: il nulla. Tim: "Nulla" è uno slogan non male, Jack. Jack: Potrebbe la mia nuova art director fresca di nomina spiegare le sue idee sullo slogan? Justine: "Nulla" direi che è già troppo per te, Jack. Io odio te e la tua azienda in modo così profondo che non ho trovato le parole per descriverlo. Tu sei uno spregevole piccolo uomo affamato di potere. Jack: Stai dando le dimissioni? Perché non c'è molto lavoro in giro, te lo assicuro.
Parte 2 - Claire
Claire: Ho molta paura di quello schifo di pianeta. John: "Quello schifo di pianeta"? "Quel meraviglioso pianeta", vorrai dire. Prima era nero, adesso è blu. Come Antares. E si nasconde dietro al Sole. Tesoro, sarà l'esperienza più straordinaria che ci capiterà mai nella vita. Tra cinque giorni arriverà vicinissimo a noi e non ci colpirà, così come non ha colpito Mercurio. E lo sapevamo. Così come non ha colpito Venere. E lo sapevamo. Così come non colpirà la Terra. E sappiamo anche questo. Guardami, devi avere fiducia negli scienziati. Claire: Loro dicono che ci colpirà. John: Non dicono questo, non è affatto vero! Non gli scienziati seri. Certo, i profeti di sventura scrivono per attirare l'attenzione, ma gli scienziati seri sono concordi su un punto: Melancholia passerà esattamente davanti a noi e non ci sarà mai spettacolo più straordinario!
Sa di cenere... (Justine) [addentando del cibo]
Se pensi che un pianeta mi spaventi allora sei veramente stupida. (Justine) [a Claire]
Justine: La Terra è cattiva. Non dobbiamo addolorarci per lei. Claire: Cosa? Justine: Nessuno ne sentirà la mancanza. Claire: Ma dove crescerà Leo? Dove crescerebbe? Justine: L'unica cosa che so è che la vita sulla Terra è cattiva! Claire: Potrebbe esserci vita in altri luoghi. Justine: Ma non c'è. Claire: Tu come lo sai? Justine: Perché io so le cose. Claire: Oh, sì, hai sempre immaginato che fosse così. Justine: Io so che siamo soli. Claire: Io penso che tu non lo sappia assolutamente. Justine: 678. Il gioco dei fagioli. Nessuno ha indovinato quanti ce n'erano nella bottiglia. Claire: No, nessuno. È vero. Justine: Ma io lo so. Erano 678. Claire: Be', è possibile. Ma questo cosa prova? Justine: Che io so le cose. E quando ti dico che noi siamo soli, siamo soli. La vita è soltanto sulla Terra. E per poco ancora.
John: Vorrei proporre un brindisi. Alla vita. Claire: "Alla vita"? Che significa "alla vita"? Dicevi che sarebbe andata bene. John: Be', non aveva molto senso allarmarvi tutti. Claire: Vuoi dire che le nostre vite sono in pericolo?! John: No, voglio dire che... No. Voglio dire che quando hai a che fare con al scienza e con calcoli di queste dimensioni devi mettere in conto qualche margine di errore, tutto qua. Questo. Scusami. Claire: Non mi diverte più. John: In realtà mente noi parliamo si allontana. Solo che non riesci a vederlo a occhio nudo.
Claire: Non riesco a respirare! John: Lo so, calma. Sta calma. È normale, si è preso parte della nostra atmosfera. Per un po' ci farà rimanere senza fiato. Cerca di respirare con calma.
Claire: Voglio che stiamo tutti insieme quando sarà il momento. Magari qui fuori, sulla terrazza. Aiutami Justine. Voglio farlo nel modo migliore. Justine: Senz'altro devi farlo in fretta. Claire: Un bicchiere di vino, insieme. Forse sì. Justine: Vuoi che beva un bicchiere di vino sulla tua terrazza? Claire: Sì. Lo farai, sorellina? Justine: E un po' di musica, no? Beethoven, la nona. Una cosa del genere? Potremmo anche accendere qualche candela. Vuoi che ci riuniamo sulla tua terrazza e cantiamo una canzone con un bicchiere di vino. Tutti e tre insieme. Claire: Sì, questo mi farebbe felice. Justine: Sai che penso del tuo programma? Claire: No... Speravo che forse potesse piacerti. Justine: Credo che sia una bella stronzata. Claire: Justine, ti prego. Io... Io vorrei solo che fosse piacevole. Justine: Piacevole? Perché non ci riuniamo tutti al cesso? Claire: Allora non lo facciamo... Justine: Appunto, non lo facciamo. Claire: A volte ti odio con tutta me stessa, Justine.
Leo: Papà diceva che non ci sarebbe nessun posto dove nascondersi. Justine: Se davvero ti ha detto questo è solo perché ha dimenticato un posto. Io sono sicura che ha dimenticato la grotta magica. Leo: La grotta magica? Justine: Sì. Leo: È una cosa che tutte le persone possono costruire? Justine: Può farlo zietta Spezzacciaio.