Prima i colori.
Poi gli esseri umani.
È così che di solito vedo le cose.
O almeno ci provo.
UN SEMPLICE FATTO. Prima o poi morirai.
In tutta sincerità, mi sforzo di prendere la faccenda allegramente, anche se, a dispetto delle mie proteste, la maggior parte delle persone trova difficile credermi. Per favore, fidati di me. Posso davvero essere allegra. Posso essere amabile. Affettuosa. Affabile. E queste sono solo le parole che cominciano per A. Non chiedermi però di essere bella: essere bella non è da me.
REAZIONE AL SUMMENZIONATO FATTO Ti preoccupa? Il mio consiglio è: non avere paura. Sono leale.
Citazioni
Potrei presentarmi in modo appropriato, certo, ma non mi pare necessario. Potrai conoscermi abbastanza bene o piuttosto in fretta, dipende da alcune variabili. Ti basti sapere che a un certo punto sarò lì di fronte a te, più cordiale che potrò. Ti terrò l'anima in pugno. Un colore farà capolino dalla mia spalla, e ti porterò via con me, con dolcezza. (p. 6)
L'interrogativo che devi porti è: che colore assumerà ogni cosa nell'istante in cui verrò da te? (p. 7)
UNA PICCOLA TEORIA La gente tende a notare i colori di una giornata solo all'inizio e alla fine, ma per me è chiaro che in un giorno si susseguono un'infinità di sfumature e tinte, in ogni istante. Una singola ora può essere composta da migliaia di colori diversi. Gialli cerei, azzurri plumbei. Tenebrosa oscurità. Nel mio lavoro mi picco di notarli tutti. (p. 7)
Come ho accennato la mia unica salvezza è lo svago. Mi mantiene sana di mente. (p. 7)
Devi sapere che, a dispetto di tutti i colori che sfiorano o si avvinghiano a ciò che vedo in questo mondo, spesso quando un uomo muore vedo, soltanto per un attimo, un'eclissi. (p. 12)
C'era gente d'ogni statura, e tuttavia in mezzo a quella confusione i poveri erano più facili da individuare. I miserabili cercano sempre di tenersi in movimento, come se ciò li possa aiutare. Ma l'ineluttabilità dei loro problemi finisce sempre con il trovarli, come una malattia. Li aspetta alla fine del viaggio... come un parente che si china a salutare dal treno. (pp. 21-22)