copilota di rally italiano Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Mario Mannucci (1932 – 2011), copilota di rally italiano.
Con Mario Mannucci ho stabilito molti records: maggior numero di gare fatte insieme, maggior numero di vittorie riportate e, inevitabilmente, maggior numero di sconfitte. Lui è un ottimista, un vincente su tutta la linea (per esempio, quando gioca a carte è difficile che perda). Mi diede quindi la carica psicologica di cui avevo bisogno. Iniziammo male, con quel gran volo al "San Martino" quasi ripetuto due anni dopo, quando, nella discesa del Ghertele, la nostra [Lancia Fulvia] HF 1600 finì su un fianco. [...] Quella volta non uscimmo nemmeno dall'abitacolo; alcuni tifosi ci ributtarono sulle quattro ruote e ripartimmo. Al "San Martino" del '70, dunque, Mario credeva di aver portato sfortuna, anche perché nella seconda corsa che ci vide in coppia, il Rally di Svezia, fummo pure costretti al ritiro. Un inizio quindi catastrofico, che ci fece archiviare per qualche mese l'esperimento. Era il 1970. Nel '71 ritentammo. E andò subito bene. Ci separammo solo nel '75, ma per forza maggiore. Cinque anni nella vita di un uomo sono qualcosa, ma in quella di un corridore sono molto. Cominciammo col capirci. Ben presto ci trovammo sincronizzati. Finimmo col fonderci. Durante le gare non parlavamo mai di cose estranee all'obiettivo che volevamo raggiungere: il centro focale di tutto, parole gesti pensieri, era la corsa. Anche durante i trasferimenti più facili, eravamo concentrati solo su quello che stavamo facendo. Eravamo come barche disancorate o satelliti senza antenne. Almeno apparentemente, eravamo isole che galleggiavano su un grande mare di silenzio. Mario infatti – benché ottimista – parlava poco. E io meno ancora. Gli sono grato per aver capito tante cose, ma soprattutto il mio bisogno di silenzio. (Sandro Munari)