Intervista di Enrico Franceschini, repubblica.it, 2 marzo 2022.
- Putin ha parzialmente ragione [sull'Ucraina]. Dal punto di vista storico, uno stato ucraino non è mai esistito. Ma è anche sbagliato affermare che l'Ucraina ha sempre fatto parte della Russia. La Russia è nata dalla cosiddetta Russia di Kiev nell'anno 998. Per cui è sul territorio dell'Ucraina che si è sviluppata la Russia originaria. Ma allora non esisteva uno stato chiamato Ucraina.
- [Su Vladimir Putin] A me sembra che il suo sia un modello di comportamento diverso da quello di un monarca o di Stalin. Francamente, non so come si comporti veramente. Il suo stile di vita, le sue abitudini, i suoi gusti, mi sono sconosciuti. In passato ci facevano vedere immagini di Putin che andava a caccia di animali selvatici. E ora abbiamo le sue prestazioni in tivù.
- L'intellighenzia russa è in uno stato di profonda depressione. C'è chi firma lettere di protesta, ma ancora non sappiamo che misure prenderanno le autorità contro chi le ha firmate. Lo sapremo presto. L'intellighenzia esiste ancora. Ma respira appena.
- Temo di non avere grandi speranze sull'emergere di un nuovo leader. Uno era già emerso, Aleksej Navalnyj, ma è stato eliminato dall'arena politica.
- C'è un modo di dire, in Russia come altrove: la storia non si fa con i se. È andata come è andata, e non ha senso immaginare cosa sarebbe accaduto se la Russia avesse seguito un cammino diverso. Altrimenti potremmo chiederci anche cosa sarebbe successo se Lenin, nel treno piombato che lo portava dalla Germania alla Russia prima della rivoluzione bolscevica, si fosse strozzato con una lisca di pesce e fosse morto.