scrittore, poeta e drammaturgo inglese Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
John Wilmot, II conte di Rochester (1647 – 1680), scrittore e poeta britannico.
Dunque non mi parlare d'incostanza, | di cuori falsi e voti infranti; | se io, per miracolo, posso esserti | fedele in questo istante lungo una vita, | è tutto ciò che il cielo può concedere.[1]
I sensi sono rozzi e ne architetta | un sesto per dare contro agli altri cinque; | e davanti al certo istinto preferisce | la ragione, che erra cinquanta volte contro una. (vv. 8-11)
Siate voi stesso giudice, voglio chiedervi questo, | qual è la creatura più bassa, l'uomo o la bestia? | Gli uccelli si nutrono di uccelli, le bestie si cacciano tra loro, | ma solo il barbaro uomo uccide l'uomo. | Spinti da necessità, quelli uccidono per il cibo, | l'uomo manda in rovina l'uomo senza ricavarne vantaggio. (vv. 127-132)