James T. Kirk
Kirk, interpretato da William Shatner
James Tiberius Kirk, protagonista di Star Trek.
Serie tv
- C'è un milione di cose nell'universo che potrai avere e un milione di cose che non avrai mai. Devi accettare la realtà, se vuoi diventare un uomo. (Il naufrago delle stelle)
- Anche un Dio ha bisogno di pietà. (Oltre la galassia)
- Non sempre nel nostro lavoro ci rendiamo conto del tutto. Ne prendiamo atto e andiamo avanti. (Al di là del tempo)
- [Sull'Enterprise] A questa astronave ho dato tutto, tutta la mia vita. Non posso liberarmene. Devo vivere per lei. [...] Adesso lo so: è come una donna, come una donna viva, da toccare, da possedere, una spiaggia da raggiungere, come se avesse capelli soffici da accarezzare. (Al di là del tempo)
- Uno dei vantaggi di essere capitano, dottore, è di poter chiedere consigli senza averne bisogno. (Trasmissione di pensiero)
- Non si diventa infedele d'un colpo. (L'ammutinamento: Parte 1)
- I mondi possono cambiare, le galassie disintegrarsi, ma una donna rimane sempre una donna. (La magnificenza del Re)
- La storia è un giudice implacabile. (La magnificenza del Re)
- Più complessa è la mente, più grande è il bisogno della semplicità del gioco. (Licenza di sbarco)
- È tempo che impariate che la libertà non è mai un dono. (Il ritorno degli Arconti)
- Senza libertà di scelta, non c'è creatività, e senza creatività non c'è vita. (Il ritorno degli Arconti)
- [Su Khan Noonien Singh] Era il migliore dei tiranni, e il più pericoloso. (Spazio profondo)
- Noi esseri umani abbiamo una vena di barbarie in noi, incomprensibile ma senza dubbio presente. (Spazio profondo)
- Morte. Distruzione. Malattie. Orrore. La guerra è fatta di questo, Anan. Ecco perché bisogna evitarla. (Una guerra incredibile)
- Gli istinti si possono dominare. Siamo esseri umani con le mani imbrattate dal sangue di milioni di anni di barbarie, ma possiamo evitarlo. Ammettiamo pure di essere assassini, ma oggi possiamo non uccidere. Questo basta: la consapevolezza che possiamo non uccidere. (Una guerra incredibile)
- L'uomo ristagna senza ambizione, senza desiderio di migliorarsi. (Al di Qua del Paradiso)
- Il signor Spock è molto più forte di qualsiasi essere umano. Se provocato crudelmente, può anche arrivare ad uccidere. (Al di Qua del Paradiso)
- Forse siamo nati per lottare, non per il paradiso. Forse preferiamo guadagnarcelo da soli lottando, tracciarci la strada da soli con le nostre forze. Non siamo capaci di danzare al suono di un dolce liuto, ma per marciare al suono del tamburo. (Al di Qua del Paradiso)
- Io ho visto ciò che i klingon fanno ai pianeti come il vostro. Sono ridotti soltanto a campi di lavoro forzato per schiavi, niente più libertà, i beni vengono confiscati, gli ostaggi tutti uccisi. E i capi? I capi vengono imprigionati e torturati spaventosamente. (Missione di Pace)
- Ci sono cose per cui vale la pena di morire. (Missione di Pace)
- Abbiamo legittimi motivi contro i klingon. Hanno invaso il nostro territorio, ucciso i nostri cittadini. Sono chiaramente degli aggressori. Vogliono annettersi mezza galassia. (Missione di Pace)
- Siamo uguali. Condividiamo la stessa storia, lo stesso retaggio, la stessa vita. Siamo uniti aldilà di ogni possibile diversità. Uomo o donna, non fa nessuna differenza. Siamo umani. Siamo umani! Non lo dimentichi, tenente. Ecco come potrà farlo: ricordando che cosa è lei, un piccolo insieme di carne e sangue nell'universo. Questa è l'unica cosa che veramente le appartiene: il resto dell'umanità. (Dominati da Apollo)
- La nostra logica è l'irrazionalità. È un grande vantaggio. (Io, Mudd)
- La nostra specie può sopravvivere solo se ha degli ostacoli da superare. [...] Senza di essi, che ci rafforzano, siamo destinati a morire. (Guarigione da forza cosmica)
- La Flotta Astrale ricorre alla forza solo in casi estremi, come ultima istanza. (Viaggio a Babel)
- I klingoniani, benché brutali e aggressivi, hanno dimostrato maggiore efficienza. (Animaletti pericolosi)
- Quando è eccessivo, tenente, perfino l'amore non è più piacevole. (Animaletti pericolosi)
- Noi eravamo come voi molto tempo fa. Poi, le nostre armi si svilupparono più della nostra saggezza, e per poco non ci distruggemmo. E da questo esempio traemmo una regola che osserviamo senza eccezioni: evitare che succeda la stessa cosa ad altri mondi. In poche parole, gli uomini devono crescere a proprio modo e nel proprio tempo. (Guerra privata)
- Il rischio! Il rischio è parte del nostro lavoro. (Ritorno al domani)
- Il problema del nazismo non era tanto la malvagità e la psicopatia dei suoi capi, quanto l'assoluta mancanza di democrazia. (Gli schemi della forza)
- [Sulla Prima direttiva] Il comandante di un astronave è legato al giuramento di sacrificare la propria vita e quella del suo equipaggio piuttosto che violare questa regola fondamentale. (Le parole sacre)
- Sul mio pianeta, abbiamo trovato parole simili a queste in molte terre, in molti paesi, tutte ugualmente buone e ugualmente meritevoli di rispetto. Ma da nessuna parte, in nessun'altra terra è stata detta una cosa così importante, e soprattutto in questo modo. Guardate queste parole scritte più in grande delle altre e con estremo orgoglio, parole mai scritte prima, né più ripetute d'allora, parole che dicono fieramente "Noi il popolo". [...] Non sono state scritte per i capi, i re, i guerrieri, ricchi o i potenti, ma per tutto il popolo. Col passare dei secoli, voi avete deformato il significato di queste parole: "Noi, popolo degli Stati Uniti, per formare un unione perfetta, stabilire la giustizia, assicurare la tranquillità nazionale, provvedere alla difesa comune, promuovere il generale benessere e assicurare il bene supremo della libertà a noi stessi e ai nostri postemi, ordiniamo e fissiamo la costituzione". Queste parole e le parole che seguono [...] devono essere applicabili a tutti quanti, o non avvrebbero senso. (Le parole sacre)
- Un genio non segue mai uno schema prestabilito. Forse che Einstein, o Kazanga o Sitar su Vulcano hanno formulato nuove teorie secondo un programma preciso? Non puoi dire "oggi farò qualcosa di geniale". Non importa quanto ci vuole, l'essenziale è arrivare. (Il computer che uccide)
- So per esperienza che quasi tutti i pregiudizi esistenti tra persone diverse cadono non appena ci si conosce meglio. (Elena di Troia)
- Signor Spock, le donne del suo pianeta sono logiche, ed è il solo pianeta in tutta la galassia che vanti tale prerogativa. (Elena di Troia)
- L'essere umano è estremamente complesso. Non sempre riusciamo a evitare brutture che ci vengono da dentro. (Requiem per Matusalemme)
- Io conosco i regolamenti e rispetto qualsiasi forma di vita, signor Spock. Non sappiamo se questo essere sia intelligente, ma sappiamo che il popolo di Mantilles sarà sterminato se non riusciremo a fermarlo. Perciò, se devo scegliere, scelgo la vita del popolo di Mantilles. (È scomparso un pianeta)
- Il primo klingoniano che mette piede su questa nave sarà l'ultimo. (Animaletti pericolosi)
- Incoraggiamo sempre i nostri ufficiali a familiarizzare cogli indigeni. (Il tocco vulcanico)
- Noi abbiamo già la pace in tutta la Federazione, e non è stata imposta. È stata concordata. (Il tocco vulcanico)
- Certo, noi abbiamo delle colpe: brama di potere, invidia, paura. Ma nei secoli dopo la caccia alle streghe di Salem, abbiamo imparato. Cerchiamo di capire e di rispettare tutte le forme di vita. (Le magie dei Megas-Tu)
- Non posso comandare la mia nave da un acquario! (Pianeta subacqueo)
- Un comandante, qualunque sia il suo grado, deve rispettare il regolamento. (Con gli occhi dello spettatore)
- In certi casi, penso che avrei dovuto fare il bibliotecario. (Il comandante Bem)
- La cosa peggiore per un burlone è rimanere giocato dai suoi stessi scherzi. (Il computer si diverte)
- Se i bambini sono resi totalmente dipendenti dai maestri, rimarranno sempre bambini. (È più tagliente di un morso di un serpente)
Film
- Signor Scott, un oggetto alieno con incredibile potere distruttivo è a meno di tre giorni da questo pianeta. L'unica nave stellare entro il raggio di intercettazione è l'Enterprise. Pronta oppure no, dovrà partire fra dodici ore.
- Due anni e mezzo di capo operazioni Starfleet mi avranno un po' arrugginito, ma non mi definirei esattamente un novellino.
- Le unità carbonio non sono un'infestazione. Esse sono una funzione naturale del pianeta del Creatore. Sono cose viventi.
- [Su V'Ger] Nel suo viaggio di ritorno, ha accumulato tanta conoscenza che ha acquisito consapevolezza esso stesso. È diventato una cosa viva.
- [Su V'Ger] Credo che gli abbiamo dato la capacità di crearsi un proprio scopo dalle nostre debolezze umane, e dall'incentivo che ci spinge a superarle.
- I klingon non fanno prigionieri.
- Sapere affrontare la morte è importante almeno quanto affrontare la vita.
- Mi sono fatto sorprendere come un idiota. Sto diventando vecchio.
- [Rivolto a Khan Noonien Singh] Sei riuscito a uccidere tutti quanti gli altri, ma nonostante i tuoi sforzi, il tuo bersaglio principale continua a sfuggirti!
- C'è un uomo là fuori che non vedevo da quindici anni, e che vuole uccidermi. Tu mi mostri un figlio che vorrei poter aiutare. Mio figlio... La vita che poteva essere, e che non è stata. Come mi sento? Vecchio. E stolto.
- [Sul test della Kobayashi Maru] Ho riprogrammato la simulazione, era l'unico modo per salvare la nave. [...] Ho cambiato le condizioni del test. Ho avuto un encomio per originalità tattica. Detesto perdere.
- Non credo negli schemi non vincenti.
- Non ho affrontato la morte, l'ho ingannata. Sono riuscito a giocarla, la morte, e mi sono compiaciuto per questa mia scaltrezza. Io non so niente.
- Siamo qui riuniti per rendere omaggio a un glorioso scomparso. In tutto questo dolore ci conforta il pensiero che la sua morte è avvenuta all'ombra di una nuova vita. L'alba di un nuovo mondo. Un mondo per il quale il nostro amato compagno ha dato la sua vita. Egli non ha fatto sentire questo sacrificio vano o vuoto. Noi non discuteremo della profonda saggezza del suo operato. Del mio amico posso dire solo questo: di tutte le anime che ho incontrato, durante i miei lunghi viaggi, la sua è stata... La più umana.
- L'Enterprise è un po' come una casa dalla quale sono partiti tutti i figli. No, ancora più vuota: la morte di Spock è una ferita ancora aperta. È come se avessi lasciato in quel nuovo pianeta la parte più nobile di me stesso.
- Menti giovani, idee fresche, è il progresso.
- Signor Scott, lei moltiplica sempre per quattro le previsioni dei suoi tempi di lavoro?
- [Rivolto a Sarek] Suo figlio era per me molto di più di quanto immagini. Gli avrei dato la vita se avessi potuto salvarlo.
- Non mi citi i regolamenti, prego. Io sto parlando di lealtà e sacrificio!
- So che per lei sarà una spiacevole sorpresa, ma la nostra nave è stata vittima di uno sfortunato incidente. Mi dispiace per il suo equipaggio, ma come diciamo sulla Terra: C'est le vie.
- Ciò che ho fatto dovevo farlo. [...] Se non avessi tentato, avrei perduto la mia anima.
- Le esigenze di uno contano più di quelle dei molti.
- Si prende atto che il comandante e l'equipaggio della nave stellare Enterprise hanno deciso all'unanimità di tornare sulla Terra e di affrontare le conseguenze del loro comportamento per salvare il loro compagno, il capitano Spock.
- Nessuno ti presta attenzione se non dici qualche parolaccia.
- [Su Spock] È innocuo! Negli anni '60 faceva parte dei ragazzi dei fiori a Berkeley. Esagerava un po' troppo con l'LDS.
- [«Lei viene dallo spazio!»] No, vengo dall'Iowa, ci lavoro soltanto nello spazio.
- [Sulle megattere] Quando l'uomo uccideva queste creature, stava cancellando il proprio futuro.
- Non sto cercando di battere nessun record. Lo faccio perché mi diverte, per non parlare del motivo più importante per cui si scala una montagna. [...] Sarebbe che c'è.
- Bourbon e fagioli, una combinazione esplosiva!
- Sapevo che non sarei morto perché voi due eravate con me. [...] Ho sempre saputo che morirò da solo.
- Sai bene che il dolore e la colpa non possono essere eliminati dal gesto di una mano fatata. Le cose che portiamo con noi ci rendono quello che siamo. Perdendole, perdiamo la nostra identità. Non voglio che portino via il mio dolore. Ne ho bisogno.
- A che cosa serve un'astronave a Dio?
- Forse [Dio] non è là fuori. Forse è proprio qui, negli esseri umani.
- I klingon non sono mai stati leali.
- Non mi sono mai fidato dei klingon, e mai lo farò. Non potrò mai perdonarli per la morte di mio figlio.
- Come può la storia evitare di fare i conti con quelli come me?
- Nota per la cambusa: non servire mai più birra romulana alle cene diplomatiche.
- Lei ora deve solo non farmi passare alla storia come l'istigatore di un conflitto su scala cosmica alla vigilia di una pace universale!
- Dottore, lei ha paura del futuro? [...] Alcuni hanno paura di come potrebbe essere. Io sono terrorizzato. [...] La fine della Zona neutrale. Ho sempre odiato i klingon. Non ho mai pensato che Gorkon potesse essere sincero. Spock aveva ragione.
- Prima regola di un assassinio: eliminare gli assassini.
- [Rivolto a Spock] Lei eccelle nella logica, io nell'irrompere a passo di carica dove gli angeli esitano ad entrare. Siamo due estremisti, il buonsenso probabilmente è nel mezzo.
- Per alcuni il futuro inizia dove finisce la storia. Ma non è così. Noi di storia ne scriveremo ancora. Suo padre definì il futuro "il territorio inesplorato". Gli uomini purtroppo hanno paura dei cambiamenti.
- Giornale di bordo: Data Stellare 9529.1: Questa è l'ultima crociera dell'Enterprise sotto il mio comando. Questa nave e la sua storia tra breve saranno consegnate ad un nuovo equipaggio. A loro e ai loro discendenti noi affidiamo il nostro futuro. Essi continueranno il viaggio attraverso spazi ancora inesplorati spingendosi con coraggio dove nessun uomo, dove nessuno è mai stato prima.
- Il rischio fa parte del gioco se vuole sedere su quella poltrona.
- Lei dice che la storia mi considera morto? Chi sono io per contraddire la storia?
- Io combattevo per la galassia quando suo nonno era ancora in fasce e credo che la galassia sia in debito con me.
- Ero come lei una volta, così preso dal dovere e gli obblighi che non riuscivo a vedere oltre la mia uniforme. E che cosa ci ho guadagnato? Una casa vuota.
- Questo suo Nexus è straordinario. Posso ricominciare tutto da capo e fare la cosa giusta dal primo giorno.
- Capitano dell'Enterprise, eh? [...] Le voglio dire una cosa: No! Non accetti promozioni, non accetti trasferimenti, non accetti niente che la porti via dal suo ponte di comando perché, finché resta lì, può fare la differenza.
- Se Spock fosse qui, direbbe che solo un essere umano, illogico e irrazionale, accetterebbe una missione del genere. Sarà divertente!
- [Ultime parole a Picard] È il minimo che potessi fare... per il capitano dell'Enterprise. È stato... divertente. Addio.
- Attenzione, equipaggio dell'Enterprise, come molti di voi già sanno, Christopher Pike, precedente capitano della nave e nostro amico, è morto. L'uomo che lo ha ucciso è fuggito e si nasconde sul pianeta natale dei klingon, dove pensa che noi non oseremmo andare. Ci stiamo dirigendo lì, ora. Per l'ammiraglio Marcus è vitale che la nostra presenza non venga rilevata. La tensione è alta fra la Federazione e l'Impero klingon e qualunque provocazione potrebbe portare a una guerra totale. Scenderò con una squadra da sbarco in una città abbandonata sulla superficie di Kronos, lì cattureremo il fuggitivo John Harrison per portarlo sulla Terra, dove sarà giudicato per le sue azioni. Bene, andiamo a prendere quel figlio di puttana.
- Io ho paura, Spock. Mi aiuti a non averne. Come riesce a non provare niente?
- C'è sempre qualcuno pronto a farci del male e per fermarlo rischiamo di risvegliare in noi quella stessa malvagità. Il nostro primo istinto è cercare la vendetta quando ci vengono portati via coloro che amiamo, ma noi non siamo così. Oggi siamo qui per ribattezzare la USS Enterprise e per onorare coloro che hanno perso la vita quasi un anno fa. Quando Christopher Pike mi ha affidato la sua nave mi ha fatto recitare il giuramento del capitano, parole che all'epoca non apprezzai. Ora capisco che sono un monito per noi a ricordare chi eravamo una volta e chi dobbiamo essere di nuovo, e quelle parole: Spazio, ultima frontiera. Questi sono i viaggi della nave stellare Enterprise nella sua missione quinquennale, diretta all'esplorazione di strani nuovi mondi alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà. Per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima.
- Più lontano andiamo, più mi ritrovo a chiedermi dove stiamo cercando di arrivare. Se l'universo è realmente infinito, allora non stiamo inseguendo qualcosa di irraggiungibile?
- [Su suo padre] Lui era entrato nella Flotta Stellare perché ci credeva. Io solo per sfida.
- Non esiste l'ignoto, ma solo ciò che è temporaneamente nascosto.
- Siamo cambiati. Dovevamo farlo. O avremmo passato la vita a combattere le stesse battaglie.
- Meglio morire salvando delle vite che vivere portandole via.
- È il capitano Kirk che vi parla dall'Enterprise in missione speciale. Stiamo viaggiando a ritroso nel tempo per portare avanti nel tempo una missione speciale che ci aiuterà a salvare un'antica specie dalla distruzione totale! Fino ad ora nessuna traccia di vita acquatica ma forse un giorno la troverò, dovessi fare un altro buco nero in questo Universo la troverò, io – devo – trovarla, hai capito!? (Ace Ventura - L'acchiappanimali)
- Per l'amore del cielo, Jim! Sono un vulcaniano, non un pesciniano! (Ace Ventura - L'acchiappanimali)
- – Tra quelli famosi con chi ti batteresti?
– Vivi o morti?
– Non importa. Allora, chi?
– Hemingway. Tu?
– William Shatner, il capitano Kirk di Star Trek. (Fight Club)
- Avevo appena interpretato Alessandro il grande, con il suo stile di comando molto dinamico. Avevo svolto delle ricerche su di lui e, fino a non molti anni prima, avevo lavorato come attore classico. Avevo interpretato Enrico V a Stratford, e cercavo di dare al mio nuovo personaggio le sue caratteristiche di nobiltà e di grandi doti di comando. Fu così che mi preparai alla parte.
- Desideravo così tanto che avesse successo che mettevo in questo ruolo tutta l'enfasi che potevo, e ciò divenne una caratteristica del personaggio. Mi stupivo quando vedevo anche gli altri che lo facevano, e poi pensavo "forse stanno imitando me".
- Il capitano Kirk era io in versione idealizzata, uno che non si lamenta quando si fa male, che vince qualsiasi lotta iniziata da lui o da chiunque altro. [...] Insomma, Kirk era un eroe con tutti gli attributi di un eroe. C'era un episodio in particolare, L'espediente della carbonite, che esemplificava l'essenza di ciò che può fare un eroe per togliersi dai guai.
- Il capitano Kirk era un leader. Io ero stato sui sottomarini atomici e avevo osservato di persona i militari nei ruoli di comando. Avevano degli alloggi singoli e il fatto di essere in una posizione di comando in un certo senso li rendeva isolati. La solitudine del capo è una condizione molto reale. La responsabilità finale ricade sulle sue spalle. Ogni decisione di vita o di morte dipende da lui. Chiunque può dargli dei consigli, ma la responsabilità rimane del capitano. Ritenni dunque che quello del capitano Kirk fosse un ruolo molto, molto interessante.
Star Trek
Serie Tv
- È vero che Kirk era solo un essere umano, ma almeno aveva del carattere. (Star Trek: Voyager)
- Agamemnon era uno come te, anche Ercole: orgogliosi e arroganti entrambi. (Dominati da Apollo)
- Gli esseri umani hanno delle loro caratteristiche, proprio come gli oggetti inanimati, ed è impossibile per il capitano Kirk agire in preda al panico o al rancore. Non è nella sua natura. (Spock, Corte marziale)
- Direi che conosco un terrestre che non ricorda affatto un verme a sangue caldo. Sto parlando del capitano Kirk. Un verme a sangue caldo è morbido, sinuoso, ma Kirk non è morbido. Il capitano Kirk è un prepotente, borioso dittatore di latta pieno di complessi di inferiorità e di desideri repressi! Questo non vuol dire essere morbidi. (Animaletti pericolosi)
Film
- Il suo è lo stato di servizio di un uomo indisciplinato, privo di principio, ambizioso, opportunista, che ha disobbedito agli ordini tutte le volte che gli ha fatto comodo, tutte le volte! (Rotta verso l'ignoto)
- – Non me lo aspettavo così, Signore.
– Che cos'è che l'ha sorpresa, tenente?
– È così... umano.
– Nessuno è perfetto, signor Saavik.
- Qui non è questione di età, la realtà è che lei è costretto a stare davanti a una console di computer mentre vorrebbe essere fuori a galoppare tra le galassie. [...] Riprenda il comando. Lo riprenda prima di diventare parte di questa collezione. Prima di invecchiare veramente.
- – Ricordi quella specie di boy-scout del quale eri innamorata? È esattamente il tipo d'uomo che potrebbe...
– Senti, figliolo, Jim Kirk sarà stato tante cose, ma non era davvero un boy-scout.
- Se mi permette di essere franco, lei ha commesso uno sbaglio accettando la promozione. Comandare una nave è la mansione che più le si addice. Tutto il resto, è uno spreco di materiale. (Spock)
- Egli è il responsabile dell'uccisione di un intero equipaggio e del furto di una nave di Klingon! Inarrerò ora l'ordito delle sue azioni: proprio mentre questa Federazione stava negoziando un trattato di pace con noi, Kirk segretamente concepiva la torpedine Genesis ideata da suo figlio e successivamente fatta esplodere dallo stesso ammiraglio! Il risultato di questa spaventosa deflagrazione è stato l'eufemisticamente chiamato pianeta "Genesis", una base segreta dalla quale sferrare l'attacco per l'annientamento di Klingon e del suo popolo! Noi chiediamo l'estradizione di Kirk, noi invochiamo giustizia!
- Il suo uso del linguaggio è alterato da quando siamo arrivati [al ventesimo secolo]. È frequentemente fiorito di, come dire, metafore molto colorite. "Due pezzi di scemo", "col cavolo"... (Spock)
- Ricordate quanto vi dico: non ci sarà più pace finché Kirk sarà vivo!