[Il maestro d'orchestra entra insieme a un violinista all'Arena di Verona, pian piano entra tutto il resto dell'orchestra per iniziare a provare] Direttore d'orchestra: E poi è una serata moderna, diciamo pure ostica con quell'attacco in ole grezzo. Violinista: Maestro, io la mia parte l'ho studiata, mi creda! Direttore d'orchestra: Ci credo, ci credo! Lei è il primo della classe. [rivolgendosi poi a tutta l'orchestra] Signori, buongiorno. Oggi prima lettura. Spero vivamente che tutti voi abbiate studiato a casa vostra, sottraendo qualche ora preziosa alle vostre faccende private. È un'opera nuova, dunque facciamo attenzione. Signori, cominciamo dal principio! La dinamica la leggete sulla carta. Attenti violoncelli! L'attacco dei violoncelli è determinante: debbono contrastare l'irruenza degli ottoni con un sottofondo placido ma robusto, mi spiego? Avanti, diamo lettura a quest'operina! [l'orchestra comincia a suonare, poco dopo il direttore ferma tutti] Signori, grazie alla vostra opera, questa in cui siamo non è più l'Arena di Verona ma l'Anfiteatro Flavio, detto anche Vespasiano! Statemi bene! [se ne va]
Citazioni in ordine temporale.
Mi chiamo Niccolò Vivaldi. Sono un musicista, sposato, guadagno di che vivere ma non sono contento. È la gente, ecco la gente non si ricorda mai di me. A certe persone sono stato presentato dieci, venti volte, io mi ricordo benissimo di tutti ma loro di me non si ricordano mai. Eppure ho un viso marcato, una forte personalità musicale, ho temperamento, non sono un nulla. Mio padre che faceva il liutaio mi mise il nome Niccolò perché voleva che diventassi un grande violinista, mi affidò nelle mani di un maestro, ma andò male. [...] Così cambiai maestro e strumento, di fatti il violoncello lo sentivo di più, anche perché avevo le braccia lunghe. (Niccolò) [voce fuori campo]
Ragazzi belli, voi dovete mettervi in testa una cosa: voi siete dei professionisti, pagati male – lo so! – ma sempre meglio di quello che meritate! E allora mettetecela tutta, Santa Madonna! (Direttore d'orchestra)
Mi è capitato in un periodo strano, d'inquietudine e di malessere. Il medico mi ha detto che è solo un esaurimento nervoso ma, siccome è un amico, mi ha anche detto che è inutile spendere soldi per curarmi da lui. La cura, dice, consisterebbe nell'andare da lui due o tre volte a settimana per raccontargli tutto quello che mi passa per la testa, ma è la stessa cosa, mi ha detto, se scrivo un diario, purché scriva sempre la verità, a proposito di tutto quello che mi capita, di tutto quello che penso e addirittura anche i sogni. (Niccolò) [voce fuori campo]
Dunque la verità è questa, che il mio violoncello ci sia o non ci sia è lo stesso: nessuno lo sente. Forse lo sbaglio è stato nella scelta dello strumento... Si sa, il violoncello è uno strumento d'accompagnamento, non è mai il primo attore, serve a fare tappezzeria, a dare rinforzo ai bassi. No, no, il medico mi ha raccomandato di scrivere nel diario tutta la verità! Esiste anche Pablo Casals, esiste un primo violoncello, esistono sonate per violoncello e piano dove è il piano che fa l'accompagnamento! Esistono pezzi scritti apposta per il violoncello! Sono io che faccio parte della massa, non il violoncello! (Niccolò) [voce fuori campo]
Mi ha fatto uno strano effetto. Sì, il petto di Costanza lo avevo visto parecchie volte ma, non lo so, oggi... oggi mi è parso più eccitante! Anzi mi è parso che anche il medico mentre la spogliava, la guardava con piacere... ma forse è stata un'impressione mia: per visitarla è chiaro che devono spogliarla. Si capisce anche che lei fosse imbarazzata, infatti, anche se siamo molto in confidenza tra di noi, mi ha detto che preferirebbe che io non assistessi alle altre visite. [...] La spogliano sempre di più e la toccano. La toccano proprio bene, come si deve. Però Costanza nuda è diversa... È provocante, ecco. Eh sì, non è un'idea mia, è per questo che la spogliano così. Vestita non sembra niente di speciale, nuda invece... [...] Stasera devo ricordarmi di scrivere sul diario una cosa molto strana, che non avevo mai notato: vedere mia moglie nuda davanti a un altro mi ha riempito di piacere, mi ha addirittura emozionato. (Niccolò) [voce fuori campo]
È la prima volta che mi suicido, mi dispiace di farlo ma non mi resta altro. Sono un fallito ormai e poi non mi trovo bene in questo mondo. [prendendo il violoncello] Certo! Anche lui deve annegare con me! (Niccolò) [voce fuori campo]
I dolori son come i soldi, caro mio, chi li ha se li tiene. (Cavalmoretti) [a Niccolò]
La vita è una festa malinconica. (Cavalmoretti) [a Niccolò]