Il Trio, gruppo comico italiano composto da Massimo Lopez, Anna Marchesini e Tullio Solenghi.
- Beh in dodici anni di Trio diciamo che ci siamo sempre "autocontrollati" un istante prima di cadere nel veniale. L'unica scivolata me la concessi al Festival con la parodia di San Remo, ma il pentimento fu immediato dopo aver ascoltato la reazione un po' seccata di mia madre. Il suo turbamento da fervente cattolica pensai che poteva essere assai diffuso, così da quel momento il suo giudizio critico divenne il mio autofiltro, anche se la nostra libertà creativa rimase intatta. (Tullio Solenghi)
- Il Trio è nato sulle basi di quel rapporto che ancora prima di essere professionale era personale. Ci venne naturale dirci "Perché non lavorare insieme visto che ci si capisce al volo ed abbiamo la stessa lunghezza d'onda?". Quando si perde "una sorella" come era Anna, rimane un vuoto grande. E poi c'era questo modo di lavorare: era lei quella più certosina, sempre alla ricerca della perfezione, che voleva sempre riscrivere i testi ed organizzare quello che di fatto era già organizzato. C'era sempre una grande disponibilità al confronto reciproco, una alchimia unica dove ci si aiutava moltissimo. Sul palco è ancora riconoscibile quel marchio di fabbrica tipico del Trio. (Massimo Lopez)
- Siamo sempre stati molto uniti. Ci sono sempre rispetto, amicizia e professionalità. Ci sentiamo spesso anche adesso che le nostre strade sul palcoscenico si sono separate. Quando Massimo ci disse che voleva fare altre cose da solo ci dispiacque, ma ci è sembrata anche la cosa più naturale e giusta». [Intervistatore] Com'era stare fra due uomini? [Marchesini:] «Mi sono sempre sentita un fusillo dentro un pacco di maccheroni, ma a me va bene così. Tutto sommato, se penso a quello che abbiamo fatto, mi sembra che avevamo la sensazione del successo, sì, ce l’avevamo, e alla fine forse un po’ ci pesava la responsabilità di dover essere sempre all'altezza delle aspettative. (Anna Marchesini)