Godzilla contro i robot, film giapponese del 1974, regia di Jun Fukuda, quattordicesimo sequel di Godzilla del 1954.
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Solo un Dio può battere Godzilla. Ed è il nostro invincibile re Sisar! Ma nessuno conosce il segreto capace di riportare in vita il drago divino. Oh, Godzilla! Distruggi il popolo del Giappone che cercò di soggogare la tribù degli Azumi. Sii tu lo strumento della nostra vendetta. (Sacerdote Azumi)
Povero Godzilla! Ti accorgerai molto presto che non puoi competere con il nostro robot Godzilla. (Kuronuma)
Ordina all'agente numero uno di rubare immediatamente la statuetta del re Sisar. Ora che hanno decifrato quella scritta sono in grado di risvegliare il grande drago. Saremmo nei guai se re Sisar facesse sorgere dalla Terra altri mostri. (Kuronuma)
I giapponesi sono la nostra rovina. Toccando re Sisar con le vostre mani sacrileghe, avete portato la maledizione sulla nostra isola. (Sacerdote Azumi)
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Sacerdote Azumi: Che ti è successo? Cosa hai visto? Naomi: Un orrendo mostro che metterà a fuoco le nostre città, calpestando tutti coloro che fuggono.
Saeko Kaneshiro: Ci pensa? Queste pitture sono sono state fatte dall'antico popolo di Okinawa. Keisuke Shimizu: Ne è sicura? Saeko Kaneshiro: Certo. Questa qui sembra una montagna che galleggia nel cielo, e ci sono due soli. Chissà cosa hanno voluto rappresentare. Che strana simbologia! Questi sembrano demoni. È la rappresentazione grafica di una profezia, forse. Keisuke Shimizu: Una profezia, eh? Ma questo dragone somiglia molto a questo qui! Lei sa che cos'è? Saeko Kaneshiro: Sì, è lo stesso. È il dio custode degli Azumi. Si chiama re Sisar. Keisuke Shimizu: Re Sisar? Saeko Kaneshiro: C'è un'antica leggenda qui nell'isola di Okinawa, tramandata ancora di padre in figlio. Racconta che quando il popolo del Giappone venne a conquistare Okinawa, un drago invincibile uscì dalle viscere della Terra e salvò la famiglia reale. Eccolo, è qui. È re Sisar.
Keisuke Shimizu: Quelle nuvole sembrano una montagna nera! Saeko Kaneshiro: Sì. Quando vedrete una montagna nera sulle nuvole, apparirà un essere mostruoso che vorrà distruggere il mondo. Keisuke Shimizu: Come? Saeko Kaneshiro: È la profezia di quelle pitture. Keisuke Shimizu: Davvero? Saeko Kaneshiro: Sì. E continua all'incirca così; Ma se la luna che tramonta è rossa e il sole sorge a ovest, allora verranno due mostri a salvare la Terra. [profezia]
Hideto Miyajima: Adesso ho capito! Il mostro che è uscito dal monte Fuji è un robot! Keisuke Shimizu: Un robot? Hideto Miyajima: È costruito con metallo spaziale. Potremmo chiamarlo un "robot Godzilla".
Hideto Miyajima: Chi è lei? Che cosa vuole? Kuronuma: Conquistare la vostra Terra. Veniamo dalla nebulosa nera dello spazio esterno. Hideto Miyajima: Avevo indovinato. "Spaziali". Kuronuma: Ammiro il suo acume di scienziato. Il robot Godzilla è la nostra arma decisiva per la conquista del Globo. Purtroppo si è guastata la sua centrale di coordinamento. Se non lo ripariamo subito, il nostro programma subirà un ritardo. E quindi per sollecitare le cose ho pensato di valermi della sua esperienza che è così insigne da aver meritato il premio Nobel. Hideto Miyajima: Mi rifiuto! Kuronuma: Professor Miyajima, robot Godzilla è un cyborg creato dai nostri tecnici dopo un attento studio del Godzilla vivente. Esaminarlo non le interessa? Per uno scienziato come lei questa è un'occasione insperata.
In definitiva, si può affermare che questo film è privo ormai dell'originalità dei primi periodi, tanto da far quasi rimpiangere il Godzilla «mostro crudele» degli inizi. (Dario Argento)