Il trucco e le protesi per me non erano nulla di nuovo ma il personaggio che c'era sotto sì. Quando Guillermo mi ha detto: "Sarai il personaggio maschile di una storia d'amore." Gli ho risposto "Sei sicuro?". Questo è stato molto diverso. All’inizio mi ha proprio detto: "Non voglio una performance alla Doug Jones!".
Essendomi sentito un po' come un mostro da adolescente, essendo altro, magro e un po' allampanato, so come ci si sente in un certo senso quindi ho connesso molto con lui.
Non sentivo bene, non vedevo bene, mi sentivo come un paziente di una casa di cura! Ci mettevo tre ore che sono relativamente poche quando si fanno delle trasformazioni dalla testa ai piedi. La tuta era semplice, mi ci infilavo dentro. Il trucco invece era in parte fatto sul mio volto, in parte incollato sopra.
[...] una cosa su cui Guillermo è stato molto insistente riguardava il fatto che questa creatura non doveva cambiare alla fine del film per esser amata. Alla fine viene amata per come è, viene accettata, ed è molto diverso.
[Guillermo del Toro] Mi diede due note fisiche: "Voglio che incanali un po' dell'energia e della forza di Silver Surfer e voglio che tu ci metta anche qualcosa dei matador, quegli atleti sono così graziosi e fluidi nell'affrontare i tori". E nel mio caso il toro era il personaggio di Michael Shannon. Il segreto era muovere il bacino!