religioso cattolico, esploratore e studioso francese (1858-1916) Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Charles Eugène de Foucauld, visconte di Pontbriand, in religione fratel Carlo di Gesù (1858 – 1916), religioso, mistico, antropologo e linguista francese.
Dio si serve dei venti contrari per condurci in porto.
Pensa che devi moriremartire, spogliato di tutto, steso per terra, nudo, irriconoscibile, coperto di sangue e ferite, violentemente e dolorosamente ucciso e desidera che questo avvenga subito.
Il Buon Dio è migliore giudice di noi; noi siamo portati a mettere al primo posto le opere, i cui effetti sono visibili e tangibili; Dio dà il primo posto all'amore e poi al sacrificio ispirato dall'amore e all'obbedienza derivante dall'amore.
Il migliore, il vero infinito, la vera pace, sono ai piedi del divin tabernacolo.
La vista stessa del mio nulla, anziché affliggermi, mi aiuta a dimenticarmi e a pensare soltanto a colui che è tutto.
Quando si vuole soffrire ed amare, si può molto, si può il massimo che si possa al mondo.
Quanto è misero il nostro corpo che soffre nonostante la santa eucarestia e trova sollievo per un po' di vigore fisico.
Si è veramente utili al prossimo, che Dio ama più di quanto noi possiamo amarlo, solo obbedendo fedelmente alla volontà del divino Ordinatore, vedendo bene il posto in cui Egli ci vuole, le opere che vuole da noi e facendole nel miglior modo in cui possiamo, non perfettamente, senza dubbio, perché la perfezione non è delle creature.
Sono felice della felicità di colui che amo ed il pensiero della sua immutabile pace calma la mia anima.
Chi oserà dire che la vita contemplativa è più perfetta della vita attiva, o viceversa, dal momento che Gesù ha condotto sia l'una che l'altra? Una sola cosa è veramente perfetta, è il fare la volontà di Dio.
Guardiamo i santi, ma non attardiamoci nella loro contemplazione. Contempliamo con essi colui la cui contemplazione ha riempito la loro vita. Approfittiamo del loro esempio, ma senza fermarci a lungo, né prendere per modello questo o quel santo, ma prendendo da ciascuno chi solo è vero modello, servendoci così dei loro esempi, non per imitare essi, ma per meglio imitare Gesù.
Il regno del cielo è per noi, è pronto per noi. Non attacchiamoci dunque alle cose della terra, che assomigliano così poco a un regno. Che pazzia attaccarci a questo, noi re, noi possessori del regno celeste!
Non cerchiamo di essere più perfetti di Gesù, non cerchiamo di praticare le virtù meglio di Lui, non crediamo di poter fare una qualunque cosa meglio di come Lui l'ha fatta. ImitiamoLo, dunque, in tutto, poiché facendo in modo diverso da Lui faremo necessariamente meno bene.
Chiunque ama vuole imitare, è il segreto della mia vita.
Come cristiani siamo tenuti a dare l'esempio del sacrificio e della dedizione.
Ho un grande fondo di orgoglio. Non tengo conto a sufficienza della presenza di Dio.
L'imitazione è figlia, sorella, madre dell'amore: imitiamo Gesù per amarlo di più!
L'obbedienza ti metterà in quegli stati in cui Egli ti vuole: in essi imitalo.
Lasciamo l'onore a chi lo vuole, ma rischio e pena reclamiamoli sempre.
Non ripiegatevi troppo su quel fango che siamo noi stessi.
Quando abbiamo da sopportare una grande prova, da affrontare un pericolo o una sofferenza, passiamo nella preghiera solitaria gli ultimi momenti, l'ultima ora che ce ne separa.
È meglio ringraziare tardi che non ringraziare mai. Si ringrazia per un bene quando si capisce di averlo ricevuto e, come dite voi, ogni sofferenza è un bene.
Io rispondo al diavolo: la vita che conduco è bastata a Nostro Signore per trent'anni, e a me non basterebbe?
La nostra vita si divide tra preghiera e lavoro, ma la prima ha sempre la precedenza sul secondo.
Silenzio di Nazareth, insegnaci a essere fermi nei buoni pensieri, intenti nella vita interiore.
Tutto mi dice di convertirmi, tutto mi canta la necessità di santificarmi, tutto mi ripete e mi urla che, se un bene che io desidero non si verifica è solo per mia colpa, per mia grandissima colpa e devo sbrigarmi a convertirmi.
Avere veramente la fede, la fede che ispira tutte le azioni. Quella fede nel soprannaturale che dappertutto ci fa vedere soltanto lui, che toglie al mondo la maschera e mostra Dio in tutte le cose, che fa scomparire ogni impossibilità, che rende prive di senso parole come inquietudine, pericolo, timore, che fa camminare nella vita come un bambino attaccato alla mano della mamma.
I giorni assegnatici per amarlo, imitarlo, salvare con lui le anime, scorrono e nessuno lo ama, nessuno lo imita, nessuno salva le anime.
La preghiera è tanto migliore quanto più carichi d'amore sono gli sguardi dell'anima.
L'obbedienza ti metterà in quegli stati in cui egli ti vuole: in essi imitalo.
Quando ci si rende conto di persona di quanta fatica ci voglia per produrlo, si da il giusto valore a un pezzo di pane!
Santificate il mondo, portatemi al mondo, o anime care, anime nascoste e silenziose, come Maria mi condusse a Giovanni.
Tutto quel che ha affascinato il mio sguardo in questo mondo, mio Dio, non è altro che il più povero e il più umile riflesso della tua Bontà.
Una lettera aperta, in presa diretta sulle periferie del mondo, ecco che cos'è quest'uomo. Una lettera aperta che arriva con scelta di tempo perfetta, esatta, millimetrica. Frère Charles de Foucauld, le petit frère Charles, è lui una lettera aperta ai molti uomini e donne, apparentemente invisibili, che hanno conservato la fede – molto speciale – nel lavoro evangelico del seme. Quella dedizione che si consuma nella passione per l'umano fin dentro le viscere della terra abitata dalla nostra specie, così tenera quando è tenera, così dura quando è dura. Si tratta del gusto per quella miracolosa tenacia – non plateale, non arrogante, non violenta, eppure invincibile – del filo vivo che è l'origine divina dell'umano capace di filtrare il deserto, l'asfalto, le macerie, le immondizie persino. Le parti più popolate dell'odierna città dell'uomo. (Pierangelo Sequeri)
Tutti desideriamo lasciare, con il nostro pensiero e la nostra azione, un'impronta in questo mondo: creiamo famiglie, scriviamo libri, fondiamo istituzioni… Pochi, gli imprescindibili, lasciano l'impronta del loro passaggio sulla terra grazie alla loro contemplazione e alla loro passione. Charles de Foucauld fu senza dubbio uno di loro. Più che fare, e comunque fece tanto, si lasciò fare; più che pensare, e pensò moltissimo, svuotò se stesso al punto da non essere che pura ricettività. (Pablo d'Ors)
Charles de Foucauld, All'ultimo posto. Ritiri in Terra Santa II, traduzione di Andrea Marchesi, Città Nuova, Roma, 1979.
Charles de Foucauld, Lettere a Mme de Bondy, traduzione di Benedetto Calì, Ave, Roma, 1968.
Charles de Foucauld, Opere Spirituali. Antologia, Edizioni Paoline, Roma, 1984.
Charles de Foucauld, Pensieri e Parole, Edizioni Paoline, Roma, 2006.
Charles de Foucauld, Solo con Dio in compagnia dei fratelli. Itinerario spirituale dagli scritti, tradotto da L. Passerone, Edizioni Paoline, Roma, 2002.
Charles de Foucauld, Scritti Spirituali, Cittadella, Assisi, 1971.