scrittore e cantautore italiano Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Carlo Mazzoni (1979 – vivente), scrittore e cantautore italiano.
Cultura significa soprattutto accettare l'uomo, colui che si contraddice per natura: vive per morire. Soltanto un uomo non si è mai contraddetto: Gesù, che infatti non è vissuto per morire. (dall'intervista a InfiniteStorie.it, 1 maggio 2009)
Noi siamo quelli della pubblicità e della televisione, ed è giusto coglierne la bellezza. Il ritmo, la velocità, il pop: questo è quanto io ho cercato e inseguito scrivendo i miei dialoghi. (dall'intervista a wuz.it, 17 luglio 2007)
L'erba tagliata, il verde denso tra le foglie. Tu, ai Ronchi. Ti svegliasti con il cielo. Una maglietta, il costume da bagno. In bicicletta uscisti di casa, pedalasti fuori dall'ombra dei rami dei pini. Il sole ti inondò la fronte. La luce. Comprasti il giornale e la focaccia, un pezzo di pane duro e salato, buono. Arrivasti in spiaggia. La sabbia ti scottò i piedi – a mezzogiorno il mare si colorò come uno specchio, quanti riflessi.
Citazioni
Due amici cresciuti insieme. L'ambizione, la nostalgia – ci siamo massacrati e adorati, mai lasciati in pace. Ci siamo resi difficile la vita. Ma che vita. Che vita. Due amici – due amici stupendi.
Tutto quello che ti è stato dato, ti è stato dato per moltiplicarlo. Sei forte e diventi potente, sei bello e diventi un bacio, sei un genio e diventi un sorriso. Moltiplicherai ogni tua luce, la tua voce avrà volume e respiro.
Avvicinandoti scopri cosa sei, Gio, quanto vali: se corri verso il limite, diventi infinito.
Se uno non capisce che leggere, guardare, ascoltare quello che gli altri fanno e hanno fatto, significa mettere la propria vita a disposizione del mondo, è colpa sua. Ogni persona è responsabile della propria ignoranza.
Matteo sostiene di non credere neanche nell'amore. Margherita glielo rinfaccia, non mi basta, gli dice, tu non credi nell'amore. E lui risponde, con tutto il candore del mondo, con il labbro che trema: Tu sai all'amore cosa gliene frega, di quello che credo io?
Perché mi manca tutto così tanto? Mi manca quel momento dell'altra sera, prima di vedere un film, magari del film non mi ricordo il titolo, ma mi manca quell'attimo in cui accendo la TV e mi siedo aspettando che il film inizi. Mi manca la giornata di ieri, perché ieri avevo ancora oggi, davanti a me. Mentre adesso, oggi è già passato.
Quello che è già successo, non tornerà. Ma è un discorso, con un solo significato e una sola sopravvivenza, che va avanti lungo le righe. Si scrive un punto, poi a capo e si prosegue. Quello che è scritto, rimane, lo rileggi, e serve per non perdere il filo.
La felicità è per le persone semplici, non è interesse degli dei – o di chi arriva ad assomigliare loro – dei divi. Chi chiede di creare, impressionare e decidere – in cambio deve essere disposto a morire. Gli dei non hanno mai paura di morire, perché sanno che la loro vita è meno importante di quanto hanno fatto e detto, di quello che sono stati.