film del 1967 diretto da Mauro Bolognini, Mario Monicelli, Pier Paolo Pasolini, Steno, Pino Zac, Franco Rossi Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Capriccio all'italiana
Totò in una sequenza dell'episodio Che cosa sono le nuvole?
[Con inflessione tedesca] Bambini! Non vorrei aver fatto brutto scoperto che voi state facendo cose di poco buone, eh? Non vorrei proprio quello che state leggendo i giornali fumetti? Orrendi! Sono essi giornali fumetti? Ouh! Diabolik! Satanik! Criminal! Oh, ma è orribile! È orribile cosa! Voi avete letto questo? Voi avete fatto questo durante mia assenza? Con grande fatica freno il mio grande dolore. Questi giornaletti di violenza, d'immoralità di paura, di terrore non si devono leggere. Non è bene, non è bene! (Bambinaia)
Ascolta eh, gentile favola, no quelle fumetti che sono brutte! Volete che Drude vi racconti la storia di Cappuccetto Rosso? Con vecchio cattivo lupo, con grandi orecchie che con un grande boccone mangia sua vecchia nonna? (Bambinaia)
Amica del vecchio signore: Dev'essere proprio carina la villettina sua. Vecchio signore: Si, bambola! Vedrai: un soggiornino, un salottino, un cucinino piccolo, piccolo. E un lettone grande, grande che ci si sguazza dentro! Un letto fatto proprio... per la sguazzata!
È arrivato lui! Tomo tomo, cacchio cacchio, vuole insegnare a me come si conquistano le donne! [ride] A me? A me che ho cinquant'anni di servizio! Anzi, che dico? Di onorato servizio con medaglia al valore e croce al merito! Se ne viene il capellone e mi vuole fare il maestro. Ma vai via, ma vai via! (Vecchio signore)
[Vestito da Diabolik scritta in sovraimpressione di ciò che pensa in effetto fumetto] Cappelloni maledetti! Colpirvi qui è troppo pericoloso! Vi colpirò altrove con l'astuzia! (Vecchio signore)
Impugnavo la forbice e la macchinetta, come i crociati impugnavano la spada. Crociato! Bisognerebbe chiamare, Crociato! Io sono il Goffredo di Buglione dei capelloni! (Vecchio signore)
A dotto', ma che uscimo, uscimo? Qua fino a quando non ci ricrescono i capelli, chi se move. Ce vergognamo! (Ragazzo)
Guarda lì! Limite di velocità 50 km, mica 5! Scemo di un cretinetti! Approfitta adess, sona! Fa spostare quell'imbranato lì! (moglie dell'autista)
Ti fai fregare anche da quel pitone adesso! Ma guarda! (moglie dell'autista)
Otello : E questo che è? Iago: È il monezzaro che canta. Otello: Il monezzaro che canta? E che fa? Iago: È uno che viene e se ne va. Sì, viene, prende i morti, prende i morti e se ne va.
Otello : Ma perchè dovemo esse' così diversi da come se credemo? Perché? Iago: Eh, figlio mio... Noi siamo in un sogno, dentro un sogno.
Otello : Io sono assassino. Io sono assassino... chi se lo credeva? Io so' l'assassino, mannaggia. Ma perché devo crede alle cose che me dice Jago? Perché so' così stupido? Marionettista: Forse perché in realtà sei tu che vuoi ammazzare Desdemona. Otello: Come? Io vojo ammazzà Desdemona? E perché? Marionettista: Forse perché a Desdemona piace essere ammazzata. Otello: Ah sì? È così? Marionettista: Forse è così. Otello: Ma qual è la verità? È quello che penso io de me? O quello che pensa la gente, o quello che pensa quello là, lì dentro [indicando il marionettista]? Iago: Cosa senti dentro di te? Concentrati bene, cosa senti? Eh? Otello: Sì, sì, sì, sento quarcosa che c'é. Iago: Quella è la verità, ma... Shhh... non bisogna nominarla, perché appena la nomini, non c'è più.
[Iago e Otello tra i rifiuti]Brabanzio : Ma...? Cassio: Eh, Brabanzio, non ci fare caso: una volta per uno, tocca a tutti. Monnezzaro : Che io possa esser dannato | se non ti amo. | E se così non fosse | non capirei più niente. | Tutto il mio folle amore | lo soffia il cielo, | lo soffia il cielo | così... | Ah, ma l'erba soavemente delicata | di un profumo che da' gli spasimi. Bianca: Ecco, se li porta via. Non li vedremo più. Monnezzaro: Ahah tu non fossi mai nata. Desdemona: Addio Iago, addio Otello... Addio per sempre. Monnezzaro : Tutto il mio folle amore | lo soffia il cielo, | lo soffia il cielo | così... | Il derubato che sorride, | ruba qualcosa al ladro. | Ma il derubato che piange, | ruba qualcosa a se stesso. | Perciò io vi dico: | finché sorriderò, | tu non sarai perduta. | Ma queste son parole | e non ho mai sentito | che un cuore, un cuore affranto | si cura con l'udito | e tutto il mio folle amore | lo soffia il cielo, | lo soffia il cielo | così...[Lascia Iago e Otello nella discarica]
[Nella discarica]Otello : Hiiii! E che so' quelle? Iago: Quelle sono... sono le nuvole. Otello: E che so' 'ste nuvole? Iago: Mah. Otello: Quanto so' belle, quanto so' belle, quanto so' belle... [ride] Iago: Ah, straziante, meravigliosa bellezza del creato...
Che confusione queste Repubbliche, io sono già confusa. (Regina)