Intervista di Maurizio Donini, tuttorock.com, 26 marzo 2019.
Sono cresciuta ascoltando molta musica rock occidentale come Deep Purple, Black Sabbath e cantanti indonesiani.
Sono molto fortunata che la mia musica mi dia accesso a luoghi ed esperienze cui non avrei mai pensato di arrivare. Ovviamente è una sensazione incredibile e sono molto felice di poter avere una vita piena e potere realizzare quello che mi appassiona; per questo cerco di essere quanto più possibile sincera quando scrivo i miei testi.
L'Asia ha una infinità di artisti meravigliosi che aspettano di essere conosciuti e scoperti. La varietà della musica è abbastanza importante e siamo orgogliosi di fare le cose alla maniera asiatica. Ma naturalmente le tentazioni dell'ovest possono facilmente far perdere a qualcuno la propria identità e, a volte, questo può essere uno dei principali problemi che gli artisti stanno affrontando. È difficile cercare di realizzare la propria arte in contesti diversi rimanendo fedeli alla propria origine, ma alla fine è il modo più gratificante per essere veramente sé stessi piuttosto che chiunque altro.
[Su Piero Pelù] Ho incontrato Piero molte volte durante il Festivalbar in giro per l'Italia e abbiamo parlato di una possibilità di collaborazione. La collaborazione è nata in maniera del tutto naturale e facile, lo rispetto molto come artista e come essere umano. È veramente un grande uomo!