Io credo che il mio problema maggiore sia quello di essere giovane e bello. È un problema perché non sono né giovane, né bello. Oh, sono stato bellissimo e sono stato anche giovane ma mai le due cose insieme... Tanto non se ne è mai accorto nessuno. Vedete... uno psicanalista amico mio ritiene che sia questa la ragione dell'attrazione che esercito su certi uomini sottilmente descritti come vecchi orrendi. Secondo me sottovaluta la mia mignottaggine. È che... un tizio brutto che va dietro ad un tizio carino rimedia rogne e basta... Ma una persona carina che corteggia un tizio brutto, i soldi del taxi almeno li rimedia. Anch'io mi sono invaghito di un bel faccino, ma quando le jeux sont faits, datemi un rospo con una pignatta d'oro e io vi assicuro tre pasti al giorno, perché, tesori, tanto sono tutti quanti rospi quando si spegne la luce, o è abbondanza o è carestia. È della luce che dovete aver paura... è la verità... una cosa bella te la godi fino a quando non spunta l'alba. C'è un'altra specie dalla quale dovete stare molto alla larga: i disperati. I disperati si dividono in tre grandi categorie: gli sposati, quelli di passaggio per il fine settimana, gli irrimediabilmente eterosessuali. E queste avventure sono le peggiori, uno ci si arrischia, con gli occhi bene aperti, conoscendone tutte le limitazioni e accettandole con grande maturità... e patapunfete! Ti ritrovi a scrivere alle rubriche dei cuori infranti o a consultare decine di chiromanti. E vai in giro chiedendoti: "Ma che mi è capitato?". Te lo dico io che ti è "capitato": hai avuto quello che cercavi. Uno che si crede tanto maturo da poter gestire un rapporto già disperato in partenza è un masochista come chi fa arricchire gli autori dei romanzi dell'orrore solo per leggere robe che li spaventa. [...] Per quanti di voi ancora non l'hanno indovinato, io sono un travestito... o quello che ne rimane. Sono nota con il nome di Virginia Ham come dire Virginia La Prosciuttona... ma ce ne ho avuti tanti di nomi di battaglia: Allah Melomette, Cucca Milano, Chiara Veggente, Gola Profonda, Bang Bang Ladesh. Sì, sono un esemplare di una specie in estinzione. Quando la costituzione riconoscerà ai gay l'uguaglianza, io e quelli come me ci ritroveremo spazzati sotto il tappeto, proprio come i neri hanno fatto con lo zio Tom. Ma va bene così. Ehi... con questa faccia e questa voce di che cosa mi sto a preoccupare? Posso sempre fare lo scaricatore di porto. Ci sono cose più facili a questo mondo del mestiere da travestito. Ma io non ho altra scelta... perché... per quanto io ci provi... non riesco a camminare senza tacchi! Ahahah! Sapete? Una volta c'era un tizio. Si chiamava Charlie. Oh, aveva tutto quello che si possa desiderare per un rapporto. Uhhh... era molto alto, bellissimo, ricco, sordo,... La sordità era il meglio, non ha mai strillato con me, non si è mai lamentato perché russavo, aveva amici calmi e tranquilli... Ho anche imparato qualcosa del linguaggio dei segni... Me ne ricordo ancora qualcuno... [fa un cenno con le mani] scarafaggio... [fa un altro cenno] questo è fottere... ah questo è il mio preferito: [fa un altro cenno ancora] vuol dire "Io ti amo". E io lo amavo davvero... però...non... abbastanza [fa un altro cenno con le mani]. Vedete, nella vita sono stato a letto con più uomini di quanti ne nomini la Bibbia, Vecchio e Nuovo Testamento insieme e mai una volta che uno abbia detto: "Arnold, io ti amo" in modo convincente. E allora io mi domando: "Ci tieni sul serio?" e in fondo l'unica risposta sincera che riesco a darmi è.. sì ci tengo, ci tengo moltissimo... ma non abbastanza [ripete il cenno con le mani]. (Arnold)
Io ho imparato a cucire, a cucinare, a fare l'idraulico, anche a darmi una pacca sulla spalla se è necessario. E tutto per non dover chiedere niente a nessuno. Io non chiedo tanto al prossimo: solo amore e rispetto. E chi non riesce a darmi queste due cose non ha posto nella mia vita. (Arnold)
Dai tempo al tempo, poi andrà meglio. Non sparisce del tutto, puoi lavorare, adottare un figlio, litigare con me, qualsiasi cosa ma è giusto che sia così è come qualcosa che fa parte di te, un anello, ci fai l'abitudine ed è un bene perché ti serve per non dimenticare. (Arnold)