primo patriarca dell'ebraismo, del cristianesimo e dell'islam Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Abramo, patriarca biblico.
[Rivolto a Dio, intercedendo per Sodoma] Davvero sterminerai il giusto con l'empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lungi da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia? (Genesi)
A partire da Noè, la terra si ripopola, ma tavole genealogiche sempre più ristrette concentrano finalmente [nella Genesi] l'interesse su Abramo, padre del popolo eletto. La storia patriarcale (12-50), evoca la figura dei grandi antenati: Abramo è l'uomo della fede, la cui obbedienza è ricompensata da Dio, il quale gli promette anche una posterità e la Terra santa per i suoi discendenti (12,1-25,18). (La Bibbia di Gerusalemme)
Abramo è uno di quei nomi celebri nell'Asia Minore e in Arabia, come Thoth presso gli Egiziani, l'antico Zarathustra in Persia, Ercole in Grecia, Orfeo nella Tracia, Odino presso i popoli nordici e tanti altri noti più o meno per la loro fama che per una storia incontestata. Intendo qui la storia profana, in quanto nei confronti di quella del popolo ebraico, nostro maestro e nemico, per il quale sentiamo fiducia e odio, essendo stata visibilmente scritta dallo Spirito Santo in persona, nutriamo i sentimenti che dobbiamo nutrire. (Voltaire)
Abramo rappresenta Israele che cerca Dio; Abramo è l'uomo che cerca Dio, è una moltitudine, è tutti coloro che cercano Dio, è ciascuno di noi in cammino alla ricerca di Dio per adeguarsi alla sua parola. (Carlo Maria Martini)
L'assurdo è profondamente radicato nell'ebraismo perché l'avventura ebraica si sostanzia sempre per paradosso, per presa di distanza dall'evidenza, dalla norma. Gli ebrei sono gli unici che partono dall'edificazione di un cammino uscendo da un luogo, e non entrando. E spesso non è un'uscita sensata. Abramo per esempio sta benone, è un fabbricante di idoli che, per cercare Dio, invece di stare dove c'è la forza, i quattrini, va nel deserto, in mezzo agli scorpioni. Ma il suo uscire dalla logica dell'evidenza e del potere è l'inizio della grande epopea ebraica. (Moni Ovadia)
La sua è una triplice missione. Comincia così: che Abramo, nella sua fede come nella sua preghiera, nel suo comportamento quotidiano come nel suo parlare con Dio, possiede la certezza, a tutta prima immotivabile, di essere portatore di una missione. Questa missione è per lui come un essere tratto fuori di sé. Sa di doversi comportare come «un segnato», sa che Dio si attende qualcosa da lui, che Dio gli darà anche qualche cosa, che egli deve essere particolarmente fedele, credente e giusto. Questa sommessa intuizione rimane del tutto interiore alla sua anima; non corrisponde, in questa prima fase, ad alcuna percezione di un compito esterno da svolgere, di una via da percorrere e neppure ancora di alcuna esperienza. È come una leggera scossa, quasi impercettibile, e che tuttavia corrisponde a qualcosa che egli sa. Deve vivere da inviato, cioè badare a sé, affinché per suo tramite si chiariscano i piani di Dio. (Adrienne von Speyr)
Nessuna sinagoga, nessuna ecclesia può contenere Abramo quando procede, in muto tormento, verso il suo appuntamento con l'Eterno. (George Steiner)
Il Signore disse ad Abram: "Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria | e dalla casa di tuo padre, | verso il paese che io ti indicherò. | Farò di te un grande popolo | e ti benedirò, | renderò grande il tuo nome | e diventerai una benedizione]. | Benedirò coloro che ti benediranno | e coloro che ti malediranno maledirò | e in te si diranno benedette | tutte le famiglie della terra". (Genesi)
Non ti chiamerai più Abram | ma ti chiamerai Abraham | perché padre di una moltitudine | di popoli ti renderò. (Genesi)
Tu sei il Signore, il Dio che hai scelto Abram, lo hai fatto uscire da Ur dei Caldei e lo hai chiamato Abramo. Tu hai trovato il suo cuore fedele davanti a te e hai stabilito con lui un'alleanza, promettendogli di dare alla sua discendenza il paese dei Cananei, degli Hittiti, degli Amorrèi, dei Perizziti, dei Gebusei e dei Gergesei; tu hai mantenuto la tua parola, perché sei giusto. (Libro di Neemia)
Abramo non fu trovato forse fedele nella tentazione e non gli fu ciò accreditato a giustizia? (Mattatia, Primo libro dei Maccabei)
[La sapienza], quando le genti furono confuse, | concordi soltanto nella malvagità, | riconobbe il giusto | e lo conservò davanti a Dio senza macchia | e lo mantenne forte | nonostante la sua tenerezza per il figlio. (Libro della Sapienza)
Abramo fu grande antenato di molti popoli, | nessuno ci fu simile a lui nella gloria. | Egli custodì la legge dell'Altissimo, | con lui entrò in alleanza. | Stabilì questa alleanza nella propria carne | e nella prova fu trovato fedele. | Per questo Dio gli promise con giuramento | di benedire i popoli nella sua discendenza, | di moltiplicarlo come la polvere della terra, | di innalzare la sua discendenza come gli astri | e di dar loro un'eredità da uno all'altro mare, | dal fiume fino all'estremità della terra. (Siracide)
Fate dunque frutti degni di conversione, e non crediate di potere dire tra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. (Giovanni Battista, Vangelo secondo Matteo)
Gli risposero: "Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?". Gesù rispose: "In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre; se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro!". Gli risposero: "Il nostro padre è Abramo". Rispose Gesù: "Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo! Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l'ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro". (Vangelo secondo Giovanni)
Gli dissero i Giudei: "Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte". Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?". Rispose Gesù: "Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "È nostro Dio!", e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò". Gli dissero allora i Giudei: "Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?". Rispose loro Gesù: "In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono". (Vangelo secondo Giovanni)
Non infatti in virtù della legge fu data ad Abramo o alla sua discendenza la promessa di diventare erede del mondo, ma in virtù della giustizia che viene dalla fede; poiché se diventassero eredi coloro che provengono dalla legge, sarebbe resa vana la fede e nulla la promessa. La legge infatti provoca l'ira; al contrario, dove non c'è legge, non c'è nemmeno trasgressione. Eredi quindi si diventa per la fede, perché ciò sia per grazia e così la promessa sia sicura per tutta la discendenza, non soltanto per quella che deriva dalla legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi. (Lettera ai Romani)
Egli ebbe fede sperando contro ogni speranza e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: Così sarà la tua discendenza. Egli non vacillò nella fede, pur vedendo già come morto il proprio corpo – aveva circa cento anni – e morto il seno di Sara. Per la promessa di Dio non esitò con incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto egli aveva promesso era anche capace di portarlo a compimento. Ecco perché gli fu accreditato come giustizia. (Lettera ai Romani)
Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava. Per fede soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso. (Lettera agli Ebrei)
Per fede Abramo, messo alla prova, offrì Isacco e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unico figlio, del quale era stato detto: In Isacco avrai una discendenza che porterà il tuo nome. Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe e fu come un simbolo. (Lettera agli Ebrei)
Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull'altare? Vedi che la fede cooperava con le opere di lui, e che per le opere quella fede divenne perfetta e si compì la Scrittura che dice: E Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato a giustizia, e fu chiamato amico di Dio. Vedete che l'uomo viene giustificato in base alle opere e non soltanto in base alla fede. (Lettera di Giacomo)