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Teoria delle due fonti
ipotesi nello studio dei Vangeli / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La teoria delle due fonti (in inglese: Two-Source Hypotesis, "2SH") è una ipotesi di soluzione del problema sinottico che assume l'esistenza di due fonti per la composizione dei vangeli sinottici: una fonte narrativa, comunemente identificata con il Vangelo secondo Marco (priorità marciana), che darebbe conto del materiale di "tripla tradizione", e una fonte perduta dei detti di Gesù, l'ipotetica fonte Q, utilizzata per il materiale della "doppia tradizione".
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Marco
Q
Matteo (materiale esclusivo)
Luca (materiale esclusivo)
La teoria delle due fonti emerse nel XIX secolo come possibile soluzione del problema sinottico, della relazione, cioè, tra i vangeli sinottici, che aveva impegnato i biblisti dal secolo precedente. Il punto di forza di questa teoria è la sua capacità di spiegare il materiale condiviso e quello peculiare dei tre vangeli sinottici, cosa che rende difficile formulare ipotesi alternative convincenti; d'altro canto, questa teoria si trova in difficoltà con le eccezioni ai normali rapporti tra i contenuti dei sinottici e con l'assenza di prove dell'esistenza della fonte Q.
Sebbene esistano numerose formulazioni alternative e varianti delle ipotesi di base, «la teoria delle due fonti raccoglie il sostegno della maggior parte degli esegeti biblici di tutti i continenti e le confessioni».[1]