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Informatico è il termine generico per indicare una delle tante figure professionali impiegate nell'informatica in ambito aziendale, industriale e scientifico. Tali professioni appartengono al settore terziario avanzato.
La nascita dell'informatica come disciplina scientifica risale al 1953 presso il University of Cambridge Computer Laboratory con il nome di Diploma in Numerical Analysis & Automatic Computing[1]. In Italia, all'Università di Pisa, Rettore Alessandro Faedo, gli studi di Informatica divennero Corso di Laurea in scienze dell'Informazione nel 1969[2].
La figura dell'informatico, come persona impiegata nell'elaborazione dei dati, nasce prima, verso la fine degli anni cinquanta, quando l'elaboratore elettronico comincia a diffondersi al di fuori degli istituti scientifici e di ricerca. I primi informatici non potevano quindi essere persone con un curriculum di studi specifico, e si formavano direttamente sul lavoro. D'altra parte quel che serviva, allora, erano soprattutto doti personali di logica, perseveranza, metodo, destrezza e precisione nell'uso di macchine, con nozioni di elettrotecnica, fisica, meccanica. I centri meccanografici, così si chiamavano le prime unità organizzative dedicate alla elaborazione dei dati[3]. Comprendevano 4 figure professionali fondamentali:
A fine anni sessanta il Centro meccanografico divenne Centro Elaborazione Dati (CED), ma la definizione originaria rimase per molti anni nel linguaggio comune, soprattutto nella Pubblica Amministrazione. In quegli anni si aggiunse alle figure professionali quella dell'analista, che doveva fungere da interfaccia tra il CED e gli Uffici Utenti, soprattutto per lo studio iniziale (analisi, appunto) delle nuove applicazioni.
Negli anni settanta, con l'avvento di sistemi operativi sempre più potenti e complessi, e lo sviluppo di nuove modalità di elaborazione, come il teleprocessing, gli operatori con maggiori capacità divennero sistemisti, e nel contempo iniziò una naturale scissione tra il personale dedicato alle applicazioni e il personale dedicato all'operatività del centro. In questo periodo alcune aziende danno il via a quel processo che negli anni ottanta si chiamerà esternalizzazione, estraendo il servizio del Centro Elaborazione Dati (ex CED) dalla struttura dell'azienda, facendone una società a sé stante (ad esempio Datamont, dalla Montedison, ed Enidata, dall'ENI).
La comparsa del personal computer nei primi anni ottanta fu visto, dal personale informatico, prima con sufficienza e fastidio, poi come pericolo che insidiava il suo potere nell'ambito dell'intera organizzazione. Di fatto stava nascendo l'Informatica distribuita. Il Capo Centro è diventato ormai un manager a cui si chiede di gestire una unità complessa spesso con una doppia anima (sviluppo e servizio). Solo la perforatrice, in tutti questi anni rimane una figura professionale statica. Anzi, proprio negli anni ottanta comincia il suo declino, per una serie di ragioni:
Gli anni novanta rappresentano il periodo di svolta del CED tradizionale verso una gestione dei servizi informatici data in esternalizzazione a società terze. In azienda rimane (nel migliore dei casi, ma non sempre) un team ristretto di esperti di alto profilo. Contemporaneamente iniziano ad affermarsi, come nuove soluzioni software, i sistemi integrati ERP, che gradualmente sostituiscono le soluzioni software gestionali sviluppate all'interno dell'azienda.
La complessità sempre maggiore delle basi di dati fa nascere altre figure professionali dedicate, come l'analista e l'amministratore di base dati. Infine, con l'avvento dell'uso di internet come strumento operativo nascono le ultime figure professionali (in ordine di tempo), rispettivamente per la gestione della rete o delle reti e per la gestione delle applicazioni web.
Nonostante il fatto che nei paesi anglofoni vi siano almeno quattro gradi di esperienza: junior, middle, senior, lead[4]; solitamente in Italia esiste la distinzione tra junior e senior, ad indicare il livello di esperienza raggiunto[5]ma senza un parametro di riferimento universalmente riconosciuto. Le funzioni illustrate per le varie figure professionali sono le più significative, in realtà aziendali molto strutturate, soprattutto case produttrici di software e società di consulenza, esistono diversificazioni spesso marcate, dovute soprattutto alla parcellizzazione del lavoro di analisi, sviluppo e collaudo.
Le denominazioni sono quelle di uso comune, a volte in italiano, a volte in inglese. Spesso con il termine "Tecnico Informatico" si individua la figura che racchiude competenze e conoscenze trasversali non divisibili (vedi i profili Eucip). Tali figure inglobano buona parte dei termini in seguito elencati. Le classificazioni dei ruoli informatici disponibili secondo la Comunità economica europea, sono così differenziati:
I profili europei e-CF e relativi livelli di inquadramento sono stati inseriti all'interno del CCNL Terziario firmato da Confcommercio, Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS UIL nel marzo 2015. Altri sistemi di classificazione delle professioni informatiche:
«Le professioni classificate in questa unità assistono i progettisti e analisti di software traducendo istruzioni e specifiche di controllo, di procedure o di soluzioni di problemi, in diagrammi logici di flusso per la programmazione in linguaggio informatico; sviluppando e scrivendo programmi per memorizzare, ricercare ed elaborare informazioni e dati.»
È la parte tecnica di supporto delle problematiche dei clienti - utenti interni o esterni di una azienda. Molto spesso viene indicata con i termini Assistenza alla clientela, Customer Care, Helpdesk, Service Desk, Front-End o altri termini equipollenti. Può essere divisa in più livelli (in genere 1°, 2° e 3° se la complessità degli interventi lo richiede) se necessario oppure prevedere un unico livello di front-end a cui viene demandato tutto l'onere di seguire la parte ticketing di una problematica e la sua relativa risoluzione.
Il personale addetto a questa funzione, nel caso di unico livello, deve necessariamente possedere una elevatissima specializzazione (IT Specialist) nel campo IT (hardware, software, rete, sistemi, sicurezza, normative, ecc. ); dovendo ricercare possibili soluzioni o alternative al problema riportato dai clienti; non ultimo gestendo anche la parte emozionale che spesso è molto critica in particolari situazioni. Per questo è necessaria molta esperienza ed una buona dose di diplomazia.
I principali contenuti formativi di un Corso di Laurea in Informatica sono orientati verso una formazione di base nel campo delle Scienze e Tecnologie Informatiche che consenta al laureato di inserirsi in attività lavorative che richiedono familiarità col metodo scientifico e capacità di applicazione di metodi e tecniche innovative e di applicazione di sistemi digitali per l'elaborazione e la comunicazione delle informazioni.
Il principale obiettivo del Corso di Laurea in Informatica è la formazione di figure professionali capaci di operare in settori applicativi dell'area delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, individuati da opportuni curricula, che consentano loro di inserirsi efficacemente in determinate attività lavorative e nella progettazione di sistemi di elaborazione e trasmissione delle informazioni. Tipiche figure professionali dell'ICT sono lo sviluppatore di applicazioni software, il gestore di reti informatiche, il progettista di sistemi informativi, il progettista di applicazioni in ambiente Internet o rete locale, il progettista di architetture con mansioni di gestione, stima e collaudo di sistemi informatici inerenti alla trasmissione ed elaborazione delle informazioni.
Dopo la riforma operata dal D.M 509/99 i corsi di laurea di Informatica erano distinti in due classi:
Entrambe le lauree danno l'accesso alla professione di Ingegnere dell'informazione nel settore C dell'albo degli Ingegneri. Dopo la riforma operata dal D.M. 270/2004 i corsi di laurea di Informatica sono distinti nelle seguenti classi:
Sia i laureati del vecchio ordinamento che quello del nuovo possono avere accesso al suddetto albo[13][14].
1) Rif. Normativa CEE Iso/Iec 17024/03 - Eucip Qualification Framework
Nel quadro delle certificazioni a valenza europea esistono i profili Eucip IT Administrator Fundamentals[15] con i singoli moduli elettivi di certificazione (hardware, sistemi, rete, sicurezza, sicurezza avanzata) ed il modulo IT Administrator Fundamentals Core che li comprende tutti. Generalmente il ruolo corrispondente è IT Systems Administrator per la parte IT Administrator Fundamentals Core oppure, per i singoli moduli, un ruolo specifico, come ad esempio il tecnico di rete o il tecnico hardware, sicurezza aziendale, sistemista.
L'Associazione Italiana per l'Informatica ed il Calcolo Automatico(AICA) è l'ente erogatore ufficiale italiano per le certificazioni Patente europea per l'uso del computer (Ecdl) ed Eucip Core/ITAF - vendor independent. Le sessioni di esame vengono effettuate nei vari atenei universitari, oppure presso i Test Center accreditati ed autorizzati da suddetto ente.
Anche diverse società informatiche (vendors) hanno creato delle proprie certificazioni professionali, come ad esempio: Microsoft, Oracle, VMware, eccetera. Queste ultime certificazioni fanno riferimento esclusivamente ai loro prodotti e non rientrano in alcun modo ad uno standard ISO europeo. Alcuni esempi di certificazioni sono Microsoft Certified Professional o Microsoft Certified Solutions Expert. Alcune aziende (es: Cisco) hanno realizzato percorsi di certificazione paralleli (IT essentials, CompTIA A+) che a loro volta sfociano nella certificazione finale Eucip presso centri accreditati.
Un'altra organizzazione che eroga certificazioni professionali informatiche è la Computing Technology Industry Association[16].
2) Certificazione UNI11506/2013 di valenza solo Italiana dopo l'emanazione del Dlgs 16/01/2013.
La Norma 11506, pur essendo nata con modalità assolutamente indipendente, si inserisce a pieno titolo nel nuovo sistema nazionale delle certificazioni adottato in Italia a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto Legislativo 13/13 (decreto legislativo del 16 gennaio 2013 n.13).
Il Decreto delinea un -sistema nazionale- di certificazione delle competenze, comunque acquisite, al fine di valorizzare ogni competenza posseduta dalla persona, in una logica di apprendimento permanente, secondo standard minimi nazionali che assicurino la validità di ciò che si certifica e di conseguenza la spendibilità. Chiaramente deriva da quanto già prestabilito dalla EU come standard nella Eqf iso 17024 del 2003 Eucip in ambito europeo formulando uno scenario "solo italiano" che male si coniuga nel quadro dell'unione europea limitando - de facto - la libera circolazione dei tecnici informatici sul territorio europeo ovvero ( in questo caso ) l'ingresso lavorativo nel nostro paese.
Profili oggetto di certificazione
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