Timbaki
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Timbaki (in greco Τυμπακίου?) è un ex comune della Grecia nella periferia di Creta (unità periferica di Candia) con 10 001 abitanti secondo i dati del censimento 2001.[1]
Timbaki frazione | |
---|---|
Τυμπακίου | |
Localizzazione | |
Stato | Grecia |
Periferia | Creta |
Unità periferica | Candia |
Comune | Festo |
Territorio | |
Coordinate | 35°04′N 24°46′E |
Altitudine | 200 m s.l.m. |
Superficie | 157 km² |
Abitanti | 10 001 (2001) |
Densità | 63,7 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 70200 |
Prefisso | 28920 |
Fuso orario | UTC+2 |
Cartografia | |
È stato soppresso a seguito della riforma amministrativa, detta programma Callicrate, in vigore dal gennaio 2011[2] ed è ora compreso nel comune di Festo.
È situato nella zona meridionale dell'isola di Creta. Il territorio del comune si estende dalle falde del monte Ida alla catena dei monti Asteroussia a sud mentre ad Ovest è bagnato dal Mar Libico. Comprende porzione della Messara, la pianura centrale di Creta, attraversata dal fiume Geropotamos.
Matala era il porto di Festo e poi di Gortyna. Sul fondo del mare si possono vedere ancora le rovine dell'antica città. Matala è famosa per le sue grotte che furono abitate in epoca preistorica, in seguito rifugio per gli hippies che qui si radunavano. Furono usate come luoghi di sepoltura dai tempi minoici fino ai primi anni dell'era cristiana. Oggi è un frequentato centro balneare, mentre in un'insenatura ben celata dalle rocce e accessibile solo dal mare persiste un celebre campo nudisti.
Festo è una città di epoca classica ed ellenistica nota per il suo palazzo minoico e per il villaggio prepalaziale che le sta ai piedi. Fu un centro assai florido all'epoca del periodo geometrico e nelle successive finché Gortyna non la distrusse intorno alla metà II secolo a.C. facendola scomparire dalla storia.
I ruderi del periodo geometrico sono più evidenti alle falde sudorientali dell'acropoli con tracce del muro di cinta del periodo arcaico e una struttura che si crede essere un tempio dedicato ad Era.
L'epoca ellenistica è meglio documentata con numerose case privati munite di cortile interno.
L'approvvigionamento idrico era assicurato dal fiume Geropotamos e da una serie di pozzi, parecchi dei quali assai profondi. Matala 9 km a sud ovest costituiva lo scalo marittimo di Festo. I reperti sono visibili al museo archeologico di Iraklio ma parecchio vasellame è rimasto in loco visibile presso il piccolo museo stratigrafico.
Nella zona degli scavi furono portati alla luce i ruderi dell'antico e del nuovo palazzo.
Il primo fu costruito come quello di Cnosso agli inizi del XXI secolo a.C. e durò 300 anni finché fu distrutto da un incendio. Sulle sue rovine fu costruito un nuovo palazzo che fu abbandonato, come gli altri palazzi di Creta, intorno alla metà del XV secolo a.C. In epoca arcaica sulle sue rovine fu innalzato un tempio dedicato a Rea. Il sito dell'antico palazzo è protetto da capannoni.
Il nuovo palazzo presenta un'aula centrale intorno alla quale si sviluppano i magazzini ad ovest, gli appartamenti reali a nord e i laboratori ad Est. Ancora più ad ovest dai magazzini si trova il teatro con le "vie processionali". I propilei del palazzo ad ovest costituiscono la parte meglio conservata.
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