TT192
tomba nella necropoli di Tebe (Luxor, Egitto) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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TT192 (Theban Tomb 192) è la sigla che identifica una delle Tombe dei Nobili[N 2][2] ubicate nell'area della cosiddetta Necropoli Tebana, sulla sponda occidentale[N 3] del Nilo dinanzi alla città di Luxor[N 4][3], in Egitto. Destinata a sepolture di nobili e funzionari connessi alle case regnanti, specie del Nuovo Regno, l'area venne sfruttata, come necropoli, fin dall'Antico Regno e, successivamente, sino al periodo Saitico (con la XXVI dinastia) e Tolemaico.
TT192 Tomba di Kharuef, detto anche Sesh | |
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Planimetria schematica della tomba TT192[N 1] | |
Civiltà | Antico Egitto |
Utilizzo | tomba |
Epoca | XVIII dinastia |
Localizzazione | |
Stato | Egitto |
Località | Luxor |
Amministrazione | |
Patrimonio | Necropoli di Tebe |
Ente | Ministero delle Antichità |
Visitabile | no |
Mappa di localizzazione | |
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Kheruef detto Sesh in geroglifici |
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TT192 era la tomba di:
Titolare | Titolo | Necropoli[N 5] | Dinastia/Periodo | Note[N 6] |
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Kharuef, detto anche Sesh[4] | Amministratore della Grande sposa reale Tye[1] | El-Assasif[5] | XVIII dinastia (da Amenhotep III ad Amenhotep IV/Akhenaton)[6] | accessibile dalla TT189 |
Siked, Scriba dell'esercito del Signore delle Due Terre, fu suo padre e Ruiu, Reale Ornamento, Cantatrice di Iside madre del Dio e Cantatrice di Amon sua madre[1]. Nelle iscrizioni viene menzionata Henutneferet indicata, tuttavia, con il titolo di "sua sorella" termine che presso gli antichi egizi poteva indicare sia la sorella sia la moglie. Il titolare, Kheruef, riuniva in sé i titoli di:
A lui spettò, inoltre, l'incombenza di organizzare e gestire le feste giubilari dell'anno XXX e XXXVII di Amenhotep III[N 8]; per queste specifiche occasioni Kheruef si fregiò di specifici titoli:
La presenza di una statua di Kheruef a Bubasti, nel Delta nilotico, e di graffiti a lui dedicati ad Assuan stanno a dimostrare la necessità che egli, per gli incarichi ricoperti, dovesse viaggiare attraverso tutto il Paese in preparazione delle feste giubilari[7][8].
Planimetricamente TT192 è strutturata in cinque aree[9][N 9]:
Come rilevabile dalla planimetria, TT192 si sviluppa su entrambi i lati del grande cortile, in cui si aprono gli accessi ad altre tombe e le sue pertinenze hanno inizio in un'area definita "vestibolo"; qui (1) è rappresentato il defunto e un inno a Ra; un breve corridoio, sulle cui pareti (2) sono rappresentati il faraone Amenhotep III e la Grande sposa reale Tye in atto di offrire libagioni a Ra-Horakhti e a Maat, su un lato, e a Hathor e Atum sull'altro, immette in una piccola sala in cui (3) Amenhotep IV/Akhenaton (?) adora Ra-Horakhti e offre libagioni al padre, Amenhotep III, deificato, e alla madre, la regina Tye; nella scena compare due volte il defunto inginocchiato. Su altra parete (4) testo indirizzato da Amenhotep IV/Akhenaton (?) agli dei dell'oltretomba e il defunto in adorazione con inno a Ra. Il passaggio si conclude in un corridoio trasversale (su cui si aprono gli accessi ad altre tombe (TT194, TT195, TT196 e TT189) che si apre sul cortile.
Sul lato opposto del cortile (lato ovest) un portico, sorretto da pilastri, prosegue lo sviluppo della TT192. Sulla facciata del portico: (5/nero) su due registri sovrapposti scene di feste Heb-Sed; in due scene, Amenhotep III e Tye (?) su una barca trainata da preti mentre alcune donne acclamano dalla riva; poco oltre gli stessi sovrani lasciano il palazzo preceduti da preti con stendardi, otto principesse con vasi, danzatrici precedute da babbuini, uccelli in volo e vitelli. In basso, preti, di cui uno mascherato, danzatrici, musicisti e cantanti. Seguono (6) scene del defunto (?) premiato, con testo datato al XXX anno di Amenhotep III che, con Tye e Hathor si trova sotto un padiglione; oltre una porta che dà accesso a una corte colonnata, (8) il defunto, con testi della festa Heb-sed dell'anno XXXVI di Amenhotep III, seguito da attendenti offre vasi e collari al re e a Tye mentre una sfinge femmina calpesta prigioniere e altre prigioniere legate, siriane e nubiane, sono rappresentate sul trono della regina unitamente ai Nove Archi[N 14][10]. In una scena sottostante, il defunto è rappresentato otto ufficiali. Poco oltre (7), su due registri, Amenhotep III e Tye seguiti da sedici principesse con sistri e cerimonie di innalzamento di un pilastro Djed; due file di danzatori e cantanti con inni a Ptah, portatori di offerte, cantatrici con tamburini e nacchere e danzatrici provenienti dalle oasi; seguono alcuni uomini che danzano con gambi di papiro. In scene minori, barche che recano provviste, macellai e bestiame.
Un breve corridoio, sulle cui pareti (9) Amenhotep IV/Akhenaton e Tye adorano divinità e testi di offertorio con inni a Ra, immette in una corte colonnata in cui, nell'angolo sud-est, si apre la TT407. Nella corte colonnata (10) la parte inferiore di una statua di personaggio seduto con i nomi dei genitori del defunto. Un corridoio adduce a una seconda corte colonnata; qui, sulle pareti, graffiti in ieratico di tale Khaemopet, figlio di Ashakhet, e graffiti di altri scribi[11].
È importante notare che, nonostante il livello politico del titolare, o forse a causa di questo ritenuto un "uomo forte" del regno precedente, nonostante le imponenti dimensioni dell'intero complesso e le decorazioni comunque esistenti, questo non venne mai ultimato e anzi venne abbandonato[9] Nella prima sala colonnata, proprio nell'angolo sud-ovest, ove si apre l'accesso alle aree sotterranee, il soffitto crollò causando il crollo anche di alcune delle colonne e rendendo inutilizzabile l'appartamento ipogeo[N 15]; altri crolli interessarono aree del cortile orientale causando l'accumulo di grandi quantità di detriti che, tuttavia, ebbero archeologicamente il merito di preservare i dipinti parietali della zona[N 16]. Benché tale sia una delle ipotesi per giustificare l'abbandono, non si possono tuttavia escludere motivi di carattere politico considerando il passaggio da Amenhotep III al figlio, quarto Amenhotep, che varierà il suo nome in quello di Akhenaton. Ciò potrebbe peraltro essere confermato, in funzione della scelta di Aton come dio dinastico, dall'opera di abrasione del nome di Amon, operato anche in TT192, almeno nelle parti raggiungibili[N 17]; a tale damnatio memoriae non sfuggì, il nome stesso del titolare di TT192 e le sue immagini che vennero a loro volta abrase in ogni punto in cui era raggiungibile nonostante i crolli.
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