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istituto religioso femminile della Chiesa Cattolica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Le Suore Orsoline di San Carlo sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla O.S.C.[1]
La Compagnia di San'Orsola, dopo la morte della fondatrice Angela Merici (1474-1540), si diffuse assai presto al di fuori di Brescia: nel 1566 l'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo (1538-1584) introdusse le prime orsoline nella sua diocesi.[2] Inizialmente le sorelle vivevano presso le loro abitazioni, ma presto alcune di loro cominciarono a condurre vita comune: nel 1585 Giovanni Fontana, vicario generale della diocesi, redasse per loro una regola.[3]
Soppresse in età napoleonica, le Orsoline di San Carlo risorsero il 29 settembre 1824 a opera di Maria Maddalena Barioli (1784-1865), terziaria francescana, con l'aiuto del suo direttore spirituale Pietro Giglio, prevosto di Sant'Ambrogio: l'8 dicembre 1843 le prime tredici suore ricevettero l'abito religioso dall'arcivescovo Karl Kajetan von Gaisruck, che eresse canonicamente la congregazione il 13 giugno 1844.[2]
L'istituto ottenne il pontificio decreto di lode il 17 luglio 1907; le sue costituzioni vennero approvate dalla Santa Sede l'11 febbraio 1915.[3]
Le Suore Orsoline di San Carlo sono dedite all'istruzione della gioventù e sono caratterizzate da spirito missionario.[2]
Operano in Italia e in America Latina:[4] la sede generalizia, dal 1841, è a Milano, in un ex monastero cistercense.[1]
Al 31 dicembre 2005 l'istituto contava 168 religiose in 21 case.[1]
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