Nel jazz, uno standard è una composizione che è divenuta parte del repertorio comune dei jazzisti.[1] Per essere considerato tale, uno standard dev'essere ben conosciuto tra i jazzisti, suonato di frequente e registrato più volte nella storia del jazz. Non esiste una lista ufficiale di standard, e con il passare del tempo certi brani possono diventare o smettere di essere considerati standard. Per avere un'idea approssimativa di quali siano gli standard più noti, si può prendere come riferimento uno dei principali fake book.
Non tutti gli standard sono stati scritti da jazzisti. Il Great American Songbook, che costituisce il nucleo degli standard più tradizionali, è composto da canzoni scritte originariamente dai songwriter della Tin Pan Alley, per i musical di Broadway o di Hollywood. In Europa, tra gli standard possono essere incluse anche canzoni della tradizione folcloristica che sono state reinterpretate da jazzisti. Il repertorio degli standard di jazz condivide alcuni brani con il repertorio blues e pop.
Aspetti tecnici
Gli standard più tradizionali (ovvero quelli del Great American Songbook e quelli scritti da jazzisti fino agli anni '50) tendono ad avere delle caratteristiche melodiche, armoniche e formali comuni. Le forme più classiche sono:
- Blues in 12 battute
- Forma canzone in 32 battute, con sezioni di 8 battute secondo gli schemi:
- AABA (in cui rientra la struttura rhythm changes)
- ABAC
Queste forme sono frequentemente variate, ampliate o ridotte.
Note
Bibliografia
Altri progetti
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