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Stadio (unità di misura)

unità di lunghezza Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Lo stadio era, nell'antica Grecia, un'unità di misura di lunghezza pari a seicento piedi, tradizionalmente stabilita da Ercole quando misurò lo Stadio di Pisa.[1]

Descrizione

Riepilogo
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Lo stadio, avendo come unità di misura il piede, aveva dimensioni diverse da luogo a luogo, circostanza già nota agli stessi greci[1] (100 arguiai, oppure 6 plethra = 100 piedi greci e 104 piedi romani = 30 metri): circa 177 metri nel sistema metrico,[2] che secondo Lehmann-Haupt è però una media molto variabile tra i valori di 150 e 300 metri, entrambi attestati[3], la media cambiava molto con la polis[4].

Lo stadio dell'Antica Olimpia, costruito al più tardi intorno al VI secolo, ha un valore di 192,27 metri, ed era il più usato e attribuito al Partenone sulla base di 100 piedi.[5]

Nel sistema Alessandrino sono attestati diversi valori in base al periodo, tra i 155 e i 185 metri.

Nell'antica Roma lo stadio misurava 625 piedi, pari a 185 metri, ed equivalente ad 1/8 del miglio romano (Pline, HN, II, 247, Strabon, VII, 7, 4), cioè 185 metri[6], e ad 1/10 del moderno miglio marino.

Al tempo della dominazione romana, è possibile il riferimento all'unità di misura dell'impero[7], come nel greco dei Vangeli (Luca, 80-90 d.C.). All'epoca dello storico greco Polibio (metà del II secolo d.C.) lo stadio greco adottava l'unità di misura attica pari a 177,6 metri, mentre quello romano era di 185 metri, 1/8 del miglio romano[8].

Infine, lo stadio egiziano nel III secolo a.C. aveva valore pari a 157,5 metri, a sua volta diviso in 300 cubiti[9].

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