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sceneggiatore francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Stève Passeur, pseudonimo di Stève Morin (Sedan, 24 settembre 1899 – Parigi, 12 ottobre 1966), è stato un drammaturgo, sceneggiatore e giornalista francese.
Passeur è considerato dai critici teatrali uno dei più significativi autori per il teatro nel periodo tra le due guerre.[1]
Prendendo come esempio le opere di August Strindberg, rendendole gradevoli ad un pubblico del boulevard, le sue opere si caratterizzarono per i conflitti di coppia, nei quali l'amore e l'odio convivono nella vita quotidiana del rapporto, sulla sfondo di un pessimismo onnipresente e talvolta cinico.[1]
Tra le sue commedie più significative si possono menzionare: La maison ouverte (1923); Un bout de fil coupé en deux (1925); À quoi penses-tu? (1928); Suzanne (1928);[2] L'acheteuse (1930); Je vivrai un grand amour (1935).
Nel corso della sua carriera svolse anche l'attività di critico cinematografico oltre a sceneggiare un buon numero di pellicole, soprattutto assieme ad Abel Gance.[1]
Era il marito dell'attrice e cantante Renée Passeur.[3]
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