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film del 2015 diretto da Natalie Portman Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Sognare è vivere (A Tale of Love and Darkness) è un film del 2015 scritto, diretto, co-prodotto ed interpretato da Natalie Portman, al suo debutto da regista[1]. La pellicola è l'adattamento cinematografico del romanzo autobiografico Una storia di amore e di tenebra, scritto da Amos Oz e pubblicato nel 2002[1].
Sognare è vivere | |
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Una scena del film | |
Titolo originale | A Tale of Love and Darkness |
Lingua originale | ebraico |
Paese di produzione | Israele, Stati Uniti d'America |
Anno | 2015 |
Durata | 98 min |
Rapporto | 2,35:1 |
Genere | drammatico, biografico, storico |
Regia | Natalie Portman |
Soggetto | Amos Oz (romanzo) |
Sceneggiatura | Natalie Portman |
Produttore | Natalie Portman, Ram Bergman, David Mandil |
Produttore esecutivo | Nicolas Chartier |
Casa di produzione | Handsomecharlie Films, Ram Bergman Productions |
Distribuzione in italiano | Altre Storie |
Fotografia | Sławomir Idziak |
Montaggio | Andrew Mondshein, Hervé Schneid |
Musiche | Nicholas Britell |
Scenografia | Arad Sawat |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Il film si basa sulla vita dello scrittore Amos Oz, che crebbe a Gerusalemme negli anni precedenti l'indipendenza di Israele, con Arieh, il suo accademico padre, e Fania, la madre immaginata nei suoi sogni romanzeschi. La famiglia di Klausner era una delle tante che si trasferirono in Palestina dall'Europa durante gli anni '30 e '40 del ventesimo secolo per scappare dalle persecuzioni.
Mentre Arieh è cautamente ottimista sul futuro, Fania vuole molto di più. Il terrore della guerra si alterna al tedio della vita quotidiana, che pesa immensamente sull'animo di Fania. Infelice del suo matrimonio e soffocata intellettualmente, inizia a inventare storie avventurose per tirarsi su di morale e intrattenere il figlio Amos di 10 anni, che è talmente rapito dai racconti, dalle poesie e dalle parole della madre, che ne verrà fortemente influenzato nella sua scrittura negli anni a venire.
Quando l'indipendenza non porta a Fania il senso alla vita che sperava, pian piano scivola nella solitudine e nella depressione. Impotente nell'aiutare la madre, Amos viene forzato a darle un prematuro addio. Mentre assiste alla nascita di Israele, deve venire a patti col proprio personale nuovo inizio di vita.
Dopo aver acquistato i diritti del romanzo nel 2007,[2] la Portman ha impiegato otto anni per scrivere la sceneggiatura e in questo periodo ha raccolto fondi per girare il film, insistendo per girarlo in lingua ebraica.[3]
Il budget del film è stato di circa 4 milioni di dollari e le riprese si sono svolte in Israele, tra cui a Gerusalemme.
Il film è stato presentato fuori concorso, nella sezione Proiezioni speciali, al Festival di Cannes 2015[4] il 15 maggio[1].
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