Si ritiene comunemente che i sistemi planetari orbitanti attorno a stelle simili al Sole siano un prodotto secondario degli stessi processi che portano alla formazione stellare.[3][4] Alcune teorie precedenti teorizzavano il passaggio ravvicinato di un'altra stella in prossimità del Sole e la conseguente emissione di materiale incandescente, che si sarebbe poi collocato su un'orbita solare. Tuttavia, date le enormi distanze tra le stelle, si ritiene che la probabilità di simili eventi sia eccessivamente bassa e il modello sia pertanto poco plausibile. Le teorie planetarie oggigiorno accettate sostengono che i sistemi planetari si originano da una nebulosa proto-planetaria (da non confondere con la quasi omonima, ma molto diversa, nebulosa planetaria).[5]
Esistono tuttavia sistemi planetari estremamente diversi dal sistema solare: ad esempio è stato possibile individuare sistemi planetari attorno a stelle di tipo pulsar, grazie a piccolissime variazioni nel loro periodo. Le pulsar hanno origine da violente esplosioni di supernove, a seguito delle quali eventuali pianeti preesistenti potrebbero evaporare o sfuggire all'attrazione gravitazionale della stella. Una teoria sostiene che i nuovi pianeti potrebbero essere i resti di precedenti stelle compagne, quasi completamente evaporate durante l'esplosione. Altri sostengono che i pianeti potrebbero essersi formati in qualche modo nel disco di accrescimento[6] che circonda le pulsar.
Si pensa che la maggioranza delle stelle abbia un sistema planetario associato, sebbene si sia osservato solo nelle stelle più vicine. Questi sistemi planetari confermati appartengono tutti alla nostra galassia (la via lattea) ma è presumibile che popolino tutte le altre galassie dell'Universo.
HD 69830 - possiede tre pianeti di massa pari a quella di Nettuno e una fascia di asteroidi.[16]
2M1207 - il primo sistema planetario ad essere fotografato e il primo sistema orbitante attorno ad una nana bruna.[17][18]
Gliese 581 - il primo sistema planetario con un pianeta di tipo terrestre che potrebbe ospitare forme di vita, è composto da 6 pianeti rispetto ai rilevamenti fatti nel settembre 2010.[19][20]
Kepler-11 - il sistema più compatto conosciuto, si compone di 6 pianeti tutti transitanti intorno ad una nana gialla simile al Sole. I primi 5 si pongono su orbite inferiori a Mercurio e l'ultimo ad una distanza inferiore a quella di Venere.[21]
David J. Darling, The Universal Book of Astronomy, from the Andromeda Galaxy to the Zone of Avoidance, Hoboken, New Jersey: Wiley, 2004, p. 394, ISBN0-471-26569-1
Lowrance, Patrick J.; Kirkpatrick, J. Davy; Beichman, Charles A., A Distant Stellar Companion in the υ Andromedae System, in The Astrophysical Journal Letters, vol.572, n.1, 2002, pp.L79–L81.arΧiv:astro-ph/0205277
Two new planetary systems discovered, su keckobservatory.org, Kamuela, Hawaii, W. M. Keck Observatory, 9 gennaio 2001. URL consultato il 13 agosto 2019.