La Sirena fu la terza unità della Classe Vigilanza ad entrare in servizio nella Armada veneziana. Inizialmente classificata come fregata grande armata con 40 cannoni, passò poi a vascello di secondo rango dotato di armamento di 56 cannoni. Fu nave di bandiera del contrammiraglio Tommaso Condulmer durante la spedizione contro i pirati barbareschi tunisini condotta dall'ammiraglio Angelo Emo, e poi dallo stesso Condulmier, negli anni tra il 1784 e il 1788.

Fatti in breve Descrizione generale, Tipo ...
Sirena
Descrizione generale
Tipofregata grande
ClasseClasse Vigilanza
CantiereArsenale di Venezia
Impostazione1774
Varo1778
Entrata in servizio26 maggio 1778
Destino finalenaufragata il 17 dicembre 1794
Caratteristiche generali
Lunghezza38,25 p.v. m
Larghezza12,17 m
Pescaggio5,23 m
PropulsioneVela
Armamento
ArmamentoArtiglieria[1]:

Alla costruzione

  • 20 cannoni da 30 libbre veneziane in corridoio
  • 20 cannoni da 14 libbre sul ponte di coperta

Totale: 40

[1]
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Storia

La costruzione della fregata grande Sirena fu autorizzata dal Senato, e la nave venne impostata presso l'Arsenale nel 1774[2] sotto la direzione del Proto dei Marangoni Domenico Giacomazzi[N 1].

L'unità fu varata nel 1778, ed entrò in servizio nell'Armata Grossa il 26 maggio dello stesso anno sotto il comando del Capitano ordinario Francesco Adorno.[2] A partire dal 1783 l'unità venne costantemente impiegata contro i pirati barbareschi inquadrata nella flotta al comando dell'ammiraglio Angelo Emo.[2]

Promosso contrammiraglio nel 1787, Tommaso Condulmer alzò la sua insegna sulla Sirena,[3] ed al comando di una piccola squadra navale formata dalla fregate Pallade (c.v. Leonardo Correr), Sirena e Brillante, dallo sciabecco Cupido, e dalle galeotte Agile, Aletta, Azzardo, Comandante e Tisiffone, tra il 1787 e il 1792 eseguì numerose missioni nelle acque tra la Sardegna, Malta e la Tunisia. Nel 1788 l'armamento della nave fu modificato imbarcando 56 cannoni,[3] 24 da 30 libbre, 24 da 14 e 8 da 12[1] mentre l'equipaggio venne portato a 400 uomini.[4] Il 3 dicembre 1790[5] la Sirena ebbe un incidente di navigazione durante l'entrata notturna al porto di Cagliari. A causa del mare grosso la fregata si arenò verso l'imboccatura del ponte della Scaffa e poté essere salvata dopo tre giorni di duri lavori, sbarcando le artiglierie e le relative munizioni.[3] Nel 1798 l'armamento della Sirena fu ulteriormente potenziato, arrivando a 64 cannoni,[6] mentre l'equipaggio salì a 410 uomini, e la nave fu riclassificata come vascello di secondo rango.[1]

Promosso viceammiraglio, il Condulmer trasferì le sue insegna sul vascello da 70 cannoni Vittoria. Venuto a conoscenza della morte[N 2] di Emo,[7] avvenuta a Malta il 3 marzo 1792,[8] partì immediatamente da Cagliari per questa destinazione, assumendo il comando della Armata Grossa di stanza a Corfù.[8]

La Sirena andò persa per naufragio al largo di Brindisi, durante una tempesta invernale, il 17 dicembre 1794.[2]

Note

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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