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scrittore, medico e poeta scozzese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Sir Arthur Ignatius Conan Doyle (Edimburgo, 22 maggio 1859 – Crowborough, 7 luglio 1930) è stato uno scrittore e drammaturgo britannico, considerato, insieme a Edgar Allan Poe, il fondatore dei due generi letterari del giallo e del fantastico.
In particolare è il capostipite del sottogenere noto come giallo deduttivo, reso famoso dal personaggio dell'investigatore Sherlock Holmes. La sua produzione tuttavia spazia dal romanzo d'avventura alla fantascienza, dal soprannaturale ai temi storici. Dai suoi lavori sono stati tratti molti adattamenti cinematografici e televisivi.
Arthur Conan Doyle nacque in Scozia il 22 maggio 1859, in un piccolo appartamento di Edimburgo, al numero 11 di Picardy Place. Suo padre Charles Altamont Doyle era inglese con remote origini irlandesi, e la famiglia infatti rivendicava di far parte della nobiltà celtica (non titolata) irlandese oltre a discendere dal Duca Conan I di Bretagna; sua madre Mary Foley era irlandese. Il cognome composto lo prese dal prozio Michael Conan, noto giornalista dell'epoca e presunto discendente diretto del Duca bretone. Il giovane Arthur, secondo di dieci figli, iniziò i suoi studi presso una scuola della sua città per proseguire alla Hodder Preparatory School nel Lancashire. I suoi studi più importanti proseguirono presso lo Stonyhurst Jesuit College, scuola cattolica di Clitheroe, poi ancora in Austria, in un altro collegio gesuita e infine all'Università di Edimburgo dal 1876, da cui uscì laureato in Medicina e Chirurgia nel 1881.
È di quel periodo la sua prima opera, Il mistero di Sasassa Valley (1879, racconto del terrore venduto al Chambers Journal), così come il suo primo articolo medico, su un sedativo sperimentato su di sé. L'anno successivo vende a The London Society la storia Il racconto dell'americano, su una mostruosa pianta originaria del Madagascar che si ciba di carne umana (con buona probabilità questo racconto è tra le fonti del romanzo del mistero Relic, di Douglas Preston e Lincoln Child).
Studente brillante, trovò il modo per ridurre l'anno di studio a sei mesi, per poter iniziare a fare l'assistente medico: prima per il dottor Richardson a Sheffield, poi per il dottor Elliot a Shropshire, ma soprattutto per il dottor Reginald Hoare a Birmingham. Fu qui che trattato più come figlio che come assistente si appassionò molto alla letteratura e scrisse la sua prima opera. Suoi professori di medicina furono Joseph Lister, professore di chirurgia, inventore e propugnatore del metodo dell'antisepsi, e il dottor Joseph Bell, di cui divenne, prima di laurearsi, anche assistente per un breve periodo. Il brillante e freddo dottor Bell, con il suo metodo scientifico e le sue abilità deduttive, gli ispirò in seguito il fortunato personaggio di Holmes che ha così, almeno nelle origini, un legame con il thriller medico.
Il suo aspetto era ingannevole. Dietro ad un comportamento tranquillo, c'era un uomo dalle forti convinzioni, alcune delle quali ritenute eccentriche dai più, come lo spiritismo, ma tutte profondamente sentite. Tutta la vita di Conan Doyle è una lunga serie di crociate molto combattute, delle quali lo spiritismo era solo l'ultima. Nel 1890 mise in guardia il mondo intero contro la tanto decantata cura per la tubercolosi. Nel 1902 difese il governo britannico contro le accuse di cattiva condotta durante la Seconda guerra boera, contribuendo a diffondere false credenze sui boeri, come la presunta negligenza nell'accudire i propri figli, usando anche l'immagine di una bambina boera morta a 7 anni in un campo inglese per denutrizione. Nel 1903 venne insignito del titolo di Knight Bachelor. Nel 1906 sostenne la riforma per il divorzio. Nel 1909 intervenne contro le atrocità in Congo. Nel 1910 difese pubblicamente Oscar Slater, falsamente accusato di omicidio. Nel 1914 mise in guardia tutti contro i devastanti effetti del blocco sottomarino. In ogni caso le sue battaglie, a mezzo stampa, furono condotte con intraprendenza e abilità, a prescindere dai vantaggi che se ne potevano ricavare. Alcune battaglie erano impopolari, ma il personale senso di onore era per lui più importante dell'opinione pubblica.
Come lui stesso disse in una intervista, ha conosciuto cosa volesse dire essere povero e cosa volesse dire diventare abbastanza influente. Ha affrontato ogni tipo di esperienza umana. Conobbe le persone più influenti e importanti del suo secolo; ha avuto una lunga carriera da scrittore, dopo un periodo da medico, che gli diede il titolo di Dottore di Edimburgo. Praticò moltissimi sport (boxe, cricket, biliardo, motociclismo, calcio e sci), e fu il primo a introdurre l'abitudine di lunghe vacanze in Svizzera, specialmente per cure termali.
Educato secondo i principi della religione cattolica, a cui apparteneva tutta la famiglia, se ne allontanò durante i suoi studi all'Università di Edimburgo, per l'ammirazione nei confronti di Thomas Henry Huxley, il cosiddetto "Mastino di Darwin", e optando per l'agnosticismo. Secondo altre fonti[1] fu successivamente un sostenitore dello Spiritualismo Cristiano e incoraggiò la Spiritualists' National Union ad accettare come ottavo precetto quello di seguire gli insegnamenti di Gesù di Nazareth.
Nella primavera-estate del 1880, prima di laurearsi in medicina, Conan Doyle si imbarca sulla baleniera Hope come medico di bordo, esperienza che ricorderà spesso come fondamentale nella sua vita. Terminati gli studi, seguì un altro breve periodo come assistente del dott. Hoare a Birmingham. Avrebbe dovuto fare ancora molte esperienze pratiche per poter davvero utilizzare a pieno il titolo di dottore, magari aprendo un piccolo studio medico, ma non aveva abbastanza denaro. Appena ventiduenne, e insicuro sul suo futuro, iniziò a vagliare varie possibilità, tra cui quella di partire in India come medico del governo. Alla fine accettò la proposta della African Steam Navigation Company che gli offriva, a 12 sterline al mese, un posto da medico di bordo sul battello Mayumba, che collegava regolarmente il porto di Liverpool alle coste occidentali dell'Africa. Accettò e partì verso la fine di ottobre del 1881. Poteva in questo modo mettere un po' di soldi da parte e fare esperienza, soprattutto su febbre africana e malaria, usando contro quest'ultima la chinina, la miglior cura possibile a quel tempo. Dopo soli pochi mesi decise che l'esperienza come medico di bordo su una nave che portava in Africa poteva giungere a termine. Rimase così senza lavoro, credendo di potersi mantenere con i guadagni letterari, ma così non fu. Iniziò a vagliare altre possibilità, tra cui quella di trasferirsi a Plymouth e lavorare nello studio di un suo compagno di studi, un certo George Budd, ma anche in questo caso, dopo solo 2 mesi, decise di tornare a casa, per la difficile convivenza lavorativa con il suo nuovo socio.
Aprì, con scarso successo, uno studio medico nel Southsea, sobborgo di Portsmouth: fu proprio in questo periodo - complice la disponibilità di tempo - che Doyle cominciò a scrivere le avventure di Holmes, che così iniziarono ad avere un discreto successo presso il pubblico britannico. Il primo romanzo sul detective dal fisico asciutto fu Uno studio in rosso, del 1887, pubblicato sul Beeton's Christmas Annual, in cui il narratore, il dottor Watson, che in un certo senso rappresenta l'autore stesso, presenta Holmes e la sottile scienza della deduzione. A questa prima opera fece seguito Il segno dei quattro (1890), opera che gli valse enorme successo. La famosissima frase "Elementare, Watson!" non viene mai pronunciata nelle storie di Doyle.[2]
Durante le Olimpiadi di Londra del 1908 Sir Arthur Conan Doyle, scrisse in un articolo per il Daily Mail, un pezzo esaltante che ebbe grande risalto, in esso paragonò Dorando Pietri (vincitore della maratona olimpica, ma squalificato) a un antico romano. Egli scrisse che quella vittoria non sarebbe mai stata inficiata dalla semplice decisione di un giudice. Conan Doyle si fece tra l'altro promotore di una colletta per lo sfortunato italiano e raccolse una notevole somma per l'epoca: quasi 300 sterline. È inoltre leggenda che fosse lo stesso Doyle l'addetto al megafono che sorresse Pietri negli ultimi metri della maratona olimpica. Pare tuttavia che i due personaggi che attorniano Pietri, siano rispettivamente, alla destra dell'atleta e con il megafono, il giudice di gara Jack Andrew e alla sinistra il capo dello staff medico, il dottor Michael Bulger. Conan Doyle era in effetti presente in tribuna, a pochi metri dalla linea del traguardo, dato che era stato incaricato da Lord Northcliffe di redigere la cronaca della gara per il Daily Mail.[3]
Conan Doyle, nonostante l'enorme successo (senza pari nella storia della letteratura poliziesca), non legò mai abbastanza con il suo personaggio più popolare, che odiava perché divenuto più famoso di lui. Lui stesso, nel 1927, disse che aveva scritto di Holmes più di quello che intendeva inizialmente fare, perché le sue mani erano spinte a scrivere dall'insistenza di alcuni suoi amici. Conan Doyle era invece maggiormente attirato da altri generi letterari come l'avventura o il fantastico o come opere di ricerca storica: in questo campo realizzò romanzi storici come La compagnia bianca (1891), il suo antefatto Sir Nigel (1905) e la serie di sedici racconti storico-satirici sulle immaginarie avventure del brigadiere Gérard (pubblicati tra il 1894 e il 1903). Classico testo di storia militare fu invece The Great Boer War (1900, scritto mentre era corrispondente della guerra anglo-boera in Sudafrica) che gli fruttò nel 1902 il titolo di baronetto. Ripeté l'esperienza di corrispondente di guerra durante la Grande Guerra, visitando anche il fronte italiano, senza però dimenticare la sua attività di romanziere, saggista e giornalista. Scrisse anche, curiosamente, il libretto di un'opera lirica comica, Jane Annie, in collaborazione con l'amico James Matthew Barrie nel 1893.
Numerosi, come detto, i suoi lavori nel campo dell'avventura, del fantastico, del soprannaturale e del terrore: si possono citare a titolo di esempio The Last Of The Legions and other tales of long ago, Tales of Pirates, My Friend The Murderer and other mysteries, Lot 249 (La mummia), Il mondo perduto. Anche se l'elemento fantastico non è mai completamente assente neppure dalla sua produzione realistica - si pensi al romanzo Il mastino dei Baskerville (1902) o al racconto Il vampiro del Sussex (1927), entrambi del ciclo di Sherlock Holmes - Doyle scrisse "solo" cinque romanzi e una quarantina di racconti strettamente fantastici, la maggior parte dei quali dell'orrore e del soprannaturale.
La fantascienza è rappresentata principalmente dalla serie del professor Challenger (1912-1929), personaggio che lo scrittore modellò sulla figura del professor Ernest Rutherford, eccentrico e irascibile "padre" dell'atomo e della radioattività. Tra questi il più celebre è rimasto Il mondo perduto, un romanzo del 1912 che racconta di una spedizione guidata da Challenger su un altopiano del Sud America popolato da animali preistorici sopravvissuti all'estinzione. La storia ha avuto notevole successo nel mondo del cinema, a partire dall'epoca del muto nel 1925 con il primo film al quale seguirono altre cinque pellicole (compresi due remake) e una serie televisiva.
Il 26 gennaio 1887 fu iniziato alla Massoneria di rito scozzese[4], presso la Loggia Phoenix No 257, di Southsea Hampshire.[5][6] Per vari anni ne fu il Presidente, ed era solito leggere i suoi scritti ai Fratelli della Loggia, prima della loro pubblicazione finale.[7] Come altri massoni dell'età vittoriana, fra i quali Arthur Edward Waite, Doyle condivise per tutta la vita uno spiccato interesse per lo spiritismo, in modo particolare per la ricerca del contatto con l'aldilà. Tale interesse era motivato dal proprio vissuto personale, a seguito della morte della moglie e di altri congiunti.[7] Con altri massoni, diede supporto allo spiritista scozzese Daniel Dunglas Home.
Doyle scrisse inoltre nel 1926 il saggio Storia dello Spiritismo (The History of Spiritualism)[8], argomento cui dedicò gli ultimi anni della sua vita, realizzando articoli e conferenze grazie ai contatti con la Golden Dawn. In quegli anni furono molti i contatti con la spiritualista Mabel St Clair Stobart, presidente del British College of Psychic Science che nel 1924 fondò e divenne presidente della comunità spiritualista; il collega Arthur Conan Doyle ne fu a sua volta presidente fino alla sua morte nel luglio 1930.[9][10] Stobart fu la presidente della Comunità Spiritualista Countil dal 1924 al 1941 e si unì anche al consiglio del Congresso mondiale delle fedi.[9]
A causa del tema controverso di questi studi, tale attività non gli diede quei riconoscimenti che, come studioso, si attendeva: subì anzi gli attacchi della Chiesa cattolica. Molti critici trovano difficile ammettere che il creatore di Sherlock Holmes, l'esempio perfetto della ragione e dell'osservazione, avesse potuto dedicarsi interamente negli ultimi anni della sua vita ad una causa, quella dello spiritismo, che sembrava sfidare la logica. Un uomo che esponesse tali idee sembrava infatti, a quel tempo, non poter essere realmente considerato uno scrittore. Per molti il vecchio, triste e illuso Conan Doyle stava solo dilapidando la sua grandezza.
Prima della sua morte fece in tempo a pubblicare il suo ultimo lavoro, The Edge of Unknown, nel quale spiega le sue esperienze parapsicologiche, ormai divenute sua unica fonte di interesse.
Doyle venne colto da un improvviso attacco cardiaco mentre si trovava nella sua casa in campagna a Windlesham, Crowborough, il 7 luglio 1930, a 71 anni. Al suo capezzale lo assistevano il figlio Adrian e la sua seconda moglie Jean Elizabeth Leckie, per un ultimo saluto a uno dei padri del giallo. Le sue ultime parole, rivolte alla moglie, furono: «Sei meravigliosa, moglie mia».
La sua sepoltura è a Minstead nel New Forest, Hampshire, presso il cimitero parrocchiale di tutti i santi. L'epitaffio sulla sua tomba recita:
«Steel true
Blade Straight
Arthur Conan Doyle
Knight
Patriot, physician & man of letters»
«Acciaio vero
Lama diritta
Arthur Conan Doyle
Cavaliere
Patriota, medico e uomo di lettere»
Le opere di Doyle sono numerose e spaziano in vari campi e generi della letteratura. In questa sezione si metteranno in evidenza le edizioni italiane, iniziando ovviamente dai romanzi e dai racconti dedicati al suo celeberrimo personaggio, Sherlock Holmes.
(un totale di 4 romanzi, 59 racconti e 3 commedie teatrali)
Doyle scrisse le avventure di un ufficiale francese del periodo napoleonico, il brigadiere Etienne Gérard. I racconti storici, ma anche eroicomici, di Gérard, furono pubblicati in parte su rivista e, poi, nei volumi The exploits of brigadier Gérard (1896) e The adventures of brigadier Gérard (1903); ad essi si aggiunge il racconto sparso Il matrimonio del brigadiere e, inoltre, il romanzo Uncle Bernac (1897), in cui Gérard fa però una brevissima apparizione. Le 18 avventure di Gérard sono:
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