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gruppo missionario italiano, fondato a Torino nel 1964 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Servizio missionario giovani (spesso indicato con la sigla SERMIG[1]) è un gruppo fondato a Torino il 24 maggio 1964 da Ernesto Olivero insieme ad alcuni giovani cattolici con lo scopo di combattere la fame nel mondo tramite opere di giustizia, promuovere lo sviluppo e praticare la solidarietà verso i più poveri. Nato inizialmente come gruppo missionario con l'intento di cooperare con vari missionari sparsi nel mondo, successivamente il Sermig ha iniziato ad occuparsi anche della povertà presente in Torino, allargando poi la sua opera ad altri luoghi in varie parti del mondo.
Servizio Missionario Giovani | |
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L'entrata dell'Arsenale della Pace | |
Abbreviazione | SERMIG |
Fondazione | 24 maggio 1964 |
Fondatore | Ernesto Olivero |
Sede centrale | Torino |
Indirizzo | Piazza Borgo Dora 61 |
Sito web | |
Dal gruppo originario nacque la Fraternità della speranza, composta da giovani, coppie di sposi e famiglie, monaci e monache che si dedicano a tempo pieno al servizio dei poveri, alla formazione dei giovani, con l'obiettivo di vivere il Vangelo e di essere segno di speranza.
Dal 2 agosto 1983 la sede dell'associazione è l'ex arsenale militare di Torino, ribattezzato Arsenale della Pace, una superficie di quarantacinque mila metri quadrati che con il lavoro e i contributi economici volontari di migliaia di persone è stato trasformato in una casa di accoglienza per i poveri. La struttura offre rifugio per la notte, pasti, cure sanitarie e sostegno a persone che vogliono cambiare la loro vita. Ospita l'"Università del Dialogo", dedicata alla formazione dei giovani su temi quali l'educazione alla convivenza tra culture, la pace e in generale i grandi temi dell'esistenza. Sono presenti inoltre una scuola per artigiani restauratori e un laboratorio di musica riconosciuti dal Ministero della Pubblica Istruzione italiano. Il Sermig definisce l'Arsenale della Pace "una casa dove ognuno può ritrovare silenzio e spiritualità, se stesso e il respiro del mondo".
Dal 1996 la fraternità del Sermig opera anche in Brasile con l'"Arsenale della Speranza" per l'accoglienza del popolo della strada di San Paolo e dal 2003 in Giordania con l'"Arsenale dell'Incontro", un luogo di accoglienza per giovani portatori di handicap e di incontro e dialogo fra persone di diversa provenienza.
All'Arsenale della Pace di Torino si totalizzano ogni giorno 1500 ore di volontariato; la struttura dispone di spazi per la spiritualità, il silenzio, la preghiera, l'incontro e il dialogo. In quarant'anni ha portato avanti 2100 progetti di sviluppo a servizio delle comunità più povere in 88 paesi del mondo, azioni continue di solidarietà, di ricerca di dialogo, di incontro tra culture e religioni diverse.
A partire dagli anni novanta, l'Arsenale si è aperto all'incontro con giovani provenienti da tutta Italia, proponendo esperienze di condivisione, di solidarietà, di sensibilizzazione sulle tematiche care al Sermig. Attorno alla Fraternità della Speranza, centinaia di volontari e il movimento internazionale dei Giovani della Pace si ispirano alla spiritualità e al metodo del Sermig. Ad oggi hanno sostenuto 2500 progetti di sviluppo in 88 paesi del mondo[2].
Nel corso degli anni diversi giovani residenti lontani da Torino hanno costituito in tutta Italia gruppi detti Amici del Sermig che promuovono le attività del Sermig e la sua filosofia di vita.
Il Sermig ha ideato, in collaborazione con l'agenzia Armando Testa, una particolare bandiera della pace diventata simbolo dell'Arsenale. Il 9 novembre 2007 la bandiera è stata adottata dalla Regione Piemonte nell'ambito dell'iniziativa "Regione di Pace", e verrà apposta in un cartello presso i principali punti di entrata della regione[3].
Si tratta di un riconoscimento che il Sermig assegna annualmente a uomini o istituzioni che hanno saputo operare per la pace con onestà, fermezza e volontà di dialogo.
Il premio nacque nel 1981, anno in cui fu conferito a Sandro Pertini e a Michele Pellegrino, già arcivescovo di Torino. Nelle edizioni successive sono state premiate persone e istituzioni molto diverse per idee, convinzioni e campo di azione ma accomunate dal fatto di avere, con il proprio operato e la propria creatività, contribuito a rendere il mondo meno ingiusto e la vita umana più degna di essere vissuta.[4]
Tra i premiati compaiono personalità di spicco della chiesa cattolica come Luciano Mendes De Almeida e Helder Camara, pensatori e politici di area laica quali Massimo D'Alema, Michail Gorbačëv e Norberto Bobbio, personalità legate al volontariato e alla solidarietà con i paesi in via di sviluppo come Giorgio Ceragioli o Giovanni Ermiglia e anche comunità locali vittime della violenza quali la città martire di Boves.[5]. Nel 2010 il premio è stato conferito a Sergio Chiamparino, sindaco della città di Torino e Sandro Calvani, direttore dell'UNICRI al momento della consegna del premio e oggi direttore del centro ASEAN. Nel 2011, al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, durante la sua visita all'Arsenale della Pace del 19 marzo.
Tra il 24 maggio e il 6 giugno 1987 il Sermig organizzò la prima edizione del pellegrinaggio a piedi di 687 km[6], con lo scopo di avvicinare la gente ai problemi dei poveri del Terzo Mondo: si tratta di una delle iniziative più importanti, a livello nazionale, organizzate dal gruppo. È ormai celebre anche la fiaccolata che ogni 31 dicembre collega l'Arsenale al Duomo di Torino.
Dal 2002, il Sermig organizza periodicamente tutti i suoi giovani volontari in incontri straordinari denominati "Appuntamenti Mondiali Giovani della pace"[7]. Finora, la comunità torinese ne ha organizzati sei:
L'ex Arsenale militare di Torino è un'antica fabbrica di armi progettata da Giuseppe Castellazzi nel 1860.[8]
Dal 1983 grazie al lavoro volontario di molte persone, soprattutto giovani, l'edificio è stato trasformato in una sorta di monastero metropolitano aperto 24 ore su 24. Si tratta di un punto di incontro tra culture, religioni e schieramenti diversi per conoscersi, dialogare ed eventualmente cooperare, fornendo anche ospitalità e sostegno a madri sole, carcerati, stranieri e a persone che hanno bisogno di cure, di casa, di lavoro. È inoltre un luogo di preghiera, dove chiunque può sostare e riflettere.[9]
Nel 2019 è stata lanciata la candidatura dell'Arsenale della Pace a patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO.[10]
per questi servizi sono stati necessari euro 267.000 e 43.620 ore di volontariato valutate, unitamente ai materiali donati, 789.600 euro
sono state necessarie 186.430 ore di volontariato valutate, unitamente ai materiali donati, 3.584.500 euro
per questa gestione sono stati necessari 115.000 euro e 9.460 ore di volontariato valutate 107.500 euro
in Bangladesh, Brasile, Ciad, Congo Brazzaville, Etiopia, Georgia, India, Israele, Kenya, Libano, Madagascar, Myanmar, R. D. Congo, Tanzania, Turchia e Vietnam
sono state necessarie 4.790 ore di volontariato valutate 259.000 euro
sono state necessarie 68.220 ore di volontariato valutate 720.000 euro.
sono state necessarie 98.600 ore di volontariato valutate euro 1.120.000
È iniziata la ristrutturazione dei nuovi spazi che accoglieranno bambini e ragazzi disabili cristiani e musulmani (il servizio è iniziato nel luglio 2007) unita ad una paziente attività di sensibilizzazione della società al rispetto dei diritti umani dei diversamente abili
sono state necessarie 11.648 ore di volontariato, valutate euro 189.500
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