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La Geox-TMC, nota in precedenza come Saunier Duval, Scott, Fuji-Servetto e Footon-Servetto, era una squadra maschile spagnola di ciclismo su strada, attiva nel professionismo dal 2004 al 2011.
Diretta da Mauro Gianetti, la squadra ottenne i principali risultati con Leonardo Piepoli, Gilberto Simoni e Riccardo Riccò, tutti vincitori di tappe al Giro d'Italia nel triennio 2006-2008. Fu anche implicata in alcuni casi di doping: Iban Mayo al Tour de France 2007,[1] Piepoli e Riccò al Tour de France 2008,[2] e Juan José Cobo vincitore alla Vuelta a España 2011 ma privato del titolo ben otto anni dopo, nel 2019.[3]
La Saunier Duval-Prodir nacque nel 2004 sotto la direzione degli ex professionisti Mauro Gianetti, Joxean Fernández e Vittorio Algeri, assistiti dal fratello di Vittorio, Pietro.[4] Gianetti, Fernández e Vittorio Algeri l'anno precedente erano stati i direttori della Vini Caldirola, già co-sponsorizzata dal produttore di caldaie Saunier Duval. L'effettivo si componeva di 21 corridori, essenzialmente giovani spagnoli, ma anche corridori più esperti come lo svizzero Fabian Jeker e lo scalatore italiano Leonardo Piepoli.
Nella prima stagione di attività la Saunier Duval-Prodir ottenne importanti vittorie, soprattutto in corse a tappe come la Volta Ciclista a Catalunya (Miguel Ángel Martín Perdiguero) e la Setmana Catalana (Joaquim Rodríguez). Jeker vinse una tappa al Tour de Romandie e si piazzò secondo nella classifica generale, come anche al Tour de Suisse. Martín Perdiguero si impose anche nella Clásica San Sebastián, prova di Coppa del mondo, e alla prima partecipazione della squadra a un Grande Giro, la Vuelta a España 2004, Piepoli e Zaballa vinsero ciascuno una tappa.
Ammessa nel nuovo circuito ProTour nel 2005,[5] la squadra ampliò il proprio organico. La partenza di Martín Perdiguero fu compensata dagli arrivi dello sprinter Ángel Edo, dello scalatore Juan Manuel Gárate, del giovane spagnolo José Ángel Gómez Marchante e degli esperti Íñigo Cuesta e Andrea Tafi, che in quella stagione corse la sua ultima gara, la Parigi-Roubaix.[6] Le vittorie nelle corse a tappe furono più rare della stagione precedente: Gárate terminò quinto alla Vuelta a España, mentre Zaballa terzo alla Parigi-Nizza e vincitore, succedendo a Martín Perdiguero, nella Clásica San Sebastián. Juan Manuel Gárate e Marco Pinotti, infine, vinsero il proprio campionato nazionale, in linea e a cronometro rispettivamente.
Nel 2006 quasi la metà della squadra venne rinnovata, con gli addii di Rodríguez, Gárate, Zaballa e Chris Horner, gli arrivi tra gli altri del due volte vincitore del Giro Gilberto Simoni dalla Lampre-Caffita, di Luciano Pagliarini dalla Liquigas-Bianchi, di Koldo Gil dalla Liberty Seguros e di David Millar di rientro dalla squalifica, e il passaggio al professionismo del promettente Riccardo Riccò.[7] I nuovi acquisti realizzarono buone performance: Simoni concluse terzo al Giro d'Italia, Gil s'impose nell'Euskal Bizikleta e Millar vinse la cronometro di Cuenca alla Vuelta a España. Al Giro d'Italia, inoltre, Piepoli vinse due tappe, sui traguardi alpini di La Thuile e Passo Furcia.
Nella stagione seguente altri importanti successi arrivarono ancora al Giro d'Italia: Simoni, Riccò, Piepoli e il nuovo arrivato Iban Mayo si aggiudicarono una frazione ciascuno; nella generale Simoni e Riccò chiusero quarto e sesto rispettivamente. David Millar realizzò poi una doppietta ai campionati britannici (fece sue sia la prova in linea che quella a cronometro), mentre Piepoli vinse una tappa alla Vuelta a España. Sorsero in quella stagione anche problemi di doping: in un controllo svolto durante il Tour de France (i risultati del test uscirono a Grande Boucle ormai conclusa) Iban Mayo risultò positivo all'EPO, venendo sospeso dal suo team.[8] Le controanalisi svolte su un altro campione non riscontrarono positività, portando la Federciclismo spagnola a non prendere provvedimenti nei confronti del ciclista.[9] Questa "non decisione", unita ad un'ulteriore positività riscontrata nelle controanalisi di dicembre, spinse l'Unione Ciclistica Internazionale a rivolgersi al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, che nell'agosto 2008 risolse l'impasse squalificando Mayo per due anni.[10]
Per il 2008 il team prese il nome Saunier Duval-Scott. Riccardo Riccò fu grande protagonista al Giro d'Italia: fece sue due frazioni e la classifica giovani, e si piazzò secondo nella generale, a 1'57" dal vincitore, lo spagnolo Alberto Contador. Al seguente Tour de France la squadra fu ancora in evidenza nei primi dieci giorni di gara, con due successi di tappa di Riccò e uno di Piepoli. Il 17 luglio, però, altri problemi di doping colpirono il team: prima dell'inizio della dodicesima tappa di quella Grande Boucle uscì la notizia della positività al CERA proprio di Riccardo Riccò, in quel momento nono in classifica e in maglia a pois.[11] Immediata conseguenza fu il ritiro in blocco della squadra dalla gara, e il licenziamento di Riccò e di Piepoli, quest'ultimo per "violazione del codice etico".[11][12][13] Il 23 luglio, solo sei giorni dopo, la Saunier Duval annunciò il ritiro della sponsorizzazione.[14][15] Scott mantenne invece i finanziamenti,[16] e la squadra proseguì l'attività come Scott-American Beef partecipando alla Clásica San Sebastián e al Deutschland Tour, dove vinse la classifica a squadre. Non poté invece partecipare alla Vuelta a España, a causa dei problemi di doping. In ottobre venne confermata la positività al CERA anche di Piepoli, riscontrata durante il precedente Tour de France; i risultati di Piepoli e Riccò nella corsa francese furono revocati.[2][13][17]
Nel 2009 giunsero nuovi sponsor, il telaista statunitense Fuji e alcune aziende italiane, tra cui Servetto, produttore di accessori per armadi, e TMC, produttore di trasformatori.[18] La squadra assunse la denominazione Fuji-Servetto, mantenendo la licenza ProTour e integrando in rosa alcuni elementi come Daniele Nardello, Davide Viganò e l'ex biker Fredrik Kessiakoff.[19] In stagione la squadra vinse una tappa al Tour de Romandie con Ricardo Serrano e partecipò al Giro d'Italia; venne poi esclusa dall'elenco delle squadre invitate al Tour de France, mentre fu riammessa in extremis alla Vuelta a España dal Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna.[20][21] Proprio alla Vuelta Juan José Cobo diede al team il successo nella tappa di La Granja.
Nel 2010 la squadra mantenne la licenza ProTour e assunse la denominazione di Footon-Servetto, dal nuovo sponsor, il produttore di solette per scarpe Footon. La rosa venne quasi completamente rinnovata, con solo quattro conferme e gli arrivi dell'esperto Aitor Pérez e di alcuni giovani tra cui Manuel Cardoso, Rafael Valls, Fabio Felline e Matthias Brändle.[22] Proprio Cardoso diede alla squadra l'unico successo in una gara del calendario mondiale, vincendo una tappa del Tour Down Under, mentre Felline fece suo il Circuit de Lorraine; la squadra partecipò comunque ai tre grandi giri.
Nel 2011 è un'altra azienda italiana, Geox, a rilevare la struttura societaria,[23][24] affiancata dal co-sponsor TMC Transformers.[25] La gestione della squadra è affidata ancora a Mauro Gianetti. Il primo ingaggio di rilievo del nuovo team è quello dello spagnolo Carlos Sastre,[26] seguito dopo pochi giorni da quello di Denis Men'šov.[27] Con il russo arrivano anche due suoi gregari, Dmitrij Kozončuk e Mauricio Ardila, insieme a Daniele Colli e David Blanco;[28][29] ai due leader si affianca peraltro Marko Kump, vincitore del Giro delle Fiandre Under-23 2010.[30] Con le conferme dall'organico della Footon di Valls, Arkaitz Durán, Noé Gianetti, Felline, Marco Corti e Brändle e gli ingaggi di Fabio Duarte, Matteo Pelucchi, Marko Kump, Marcel Wyss, la Geox si dà una chiara impronta giovanile.[31] Seguono diversi altri ingaggi, David de la Fuente e Giampaolo Cheula,[32] il neo-pro Tomas Alberio,[33] Daniele Ratto,[34] Juan José Cobo, David Gutiérrez Gutiérrez[35][36] e Xavier Florencio.[37]
In ottobre viene annunciata la creazione di un team satellite, Fuji Test Team, e una formazione femminile, la Diadora-Pasta Zara, e il rinnovo del rapporto con il telaista Fuji.[38][39] In novembre arriva la notizia dell'esclusione della formazione italo-spagnola dall'elenco delle squadre con licenza UCI ProTeam,[40] decisione che scatena la delusione di Gianetti e Fernández,[41] dei due capitani Sastre e Men'šov[42][43] e della stessa Geox.[44] Ciò nonostante sponsorizzazione, rosa e direzione tecnica vengono confermati.[45]
Dotata di una licenza da UCI Professional Continental Team per la stagione 2011, la squadra ottiene la sua prima vittoria grazie a Pelucchi nella Clásica de Almería.[46] Per il resto della stagione gli uomini Geox riescono a fornire buone prestazioni solo raramente: al Giro d'Italia Men'šov non va oltre l'ottavo posto nella classifica generale, mentre Sastre è solo trentesimo. A causa delle sue deludenti prestazioni la squadra non viene invitata al Tour de France, mentre prende parte alla Vuelta a España. Qui Juan José Cobo, che avrebbe dovuto lavorare come gregario di Men'šov e Sastre, riesce sorprendentemente ad aggiudicarsi, oltre ad una tappa, anche la classifica generale della corsa, facendo della Geox la prima squadra della categoria Professional a vincere un Grande Giro. La formazione fa sua anche la classifica riservata alle squadre. La vittoria di Cobo verrà annullata nel luglio 2019 per irregolarità nel passaporto biologico del ciclista; gli verrà revocata anche la tappa vinta alla Vuelta 2009.[3]
Nonostante il successo di Cobo, in ottobre la Geox annuncia di voler terminare la propria sponsorizzazione dopo solo un anno. Gianetti e il direttore sportivo Joxean Fernández si mettono alla spasmodica ricerca di nuovi finanziamenti, ma non ottengono risultati. Nel frattempo, vista la situazione, molti atleti preferiscono abbandonare la squadra: Sastre si ritira, Men'šov passa al Katusha Team e il fresco vincitore della Vuelta Cobo va al Movistar Team. Priva degli sponsor e dei suoi migliori corridori, la formazione viene quindi dismessa alla fine dell'anno.
Anno | Codice | Nome | Cat. | Biciclette | Dirigenza |
---|---|---|---|---|---|
2004 | SDV | Saunier Duval-Prodir | GSI | Scott | Manager: Mauro Gianetti Dir. sportivi: Joxean Fernández, Matteo Algeri, Pietro Algeri, Vittorio Algeri |
2005 | SDV | Saunier Duval-Prodir | PT | Scott | Manager: Mauro Gianetti Dir. sportivi: Joxean Fernández, Sabino Angoitia, Matteo Algeri, Pietro Algeri, Vittorio Algeri |
2006 | SDV | Saunier Duval-Prodir | PT | Scott | Manager: Mauro Gianetti Dir. sportivi: Joxean Fernández, Sabino Angoitia, Matteo Algeri, Pietro Algeri |
2007 | SDV | Saunier Duval-Prodir | PT | Scott | Manager: Mauro Gianetti Dir. sportivi: Joxean Fernández, Sabino Angoitia, Matteo Algeri, Pietro Algeri |
2008 | SDV | Saunier Duval-Scott (fino al 23 luglio) Scott-American Beef (dal 24 luglio) |
PT | Scott | Manager: Mauro Gianetti Dir. sportivi: Joxean Fernández, Sabino Angoitia, Matteo Algeri, Pietro Algeri |
2009 | FUJ | Fuji-Servetto | PT | Fuji | Manager: Alvaro Crespi Dir. sportivi: Joxean Fernández, Sabino Angoitia, Stefano Zanini |
2010 | FOT | Footon-Servetto | PT | Fuji | Manager: Mauro Gianetti Dir. sportivi: Joxean Fernández, Sabino Angoitia, Daniele Nardello, Stefano Zanini |
2011 | GEO | Geox-TMC | PCT | Fuji | Manager: Mauro Gianetti Dir. sportivi: Joxean Fernández, Sabino Angoitia, Daniele Nardello, Stefano Zanini |
Anno | Classifica | Pos. | Migliore cl. individuale |
---|---|---|---|
2004 | GSI | 14º | M. Á. Martín Perdiguero (13º) |
2005 | ProTour | 7º | Constantino Zaballa (28º) |
2006 | ProTour | 9º | José Á. Gómez Marchante (23º) |
2007 | ProTour | 6º | Riccardo Riccò (16º) |
2008 | ProTour | 5º | Riccardo Riccò (42º) |
2009 | World Cal. | 23º | Juan José Cobo (72º) |
2010 | World Cal. | 29º | Manuel Cardoso (149º) |
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