San Nicolò a Trebbia
frazione del comune italiano di Rottofreno Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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San Nicolò a Trebbia è una frazione del comune italiano di Rottofreno, in provincia di Piacenza.
San Nicolò a Trebbia frazione | |
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La chiesa parrocchiale | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Provincia | Piacenza |
Comune | Rottofreno |
Territorio | |
Coordinate | 45°03′24.66″N 9°36′19.44″E |
Altitudine | 63 m s.l.m. |
Abitanti | 9 266[1] (31-12-2019) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 29010 |
Prefisso | 0523 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | PC |
Cartografia | |
Al 31 dicembre 2019 contava 9 266 abitanti.[1]
È la località d'origine dei calciatori, e poi allenatori, Filippo e Simone Inzaghi[2].
Il centro abitato è sito a 63 m s.l.m.[1], nei pressi del fiume Trebbia che lo separa dalla città di Piacenza da cui dista 5 km[3].
Il toponimo San Nicolò deriva da San Nicola di Bari, a cui è dedicata la chiesa parrocchiale, già citata a partire dall'epoca medievale. Dalla vicinanza col fiume Trebbia deriva, invece, la seconda parte del nome.
Le prime informazioni sul paese risalgono agli studi di Pier Maria Campi[4], che fa risalire le origini della località fra il VII e lo VIII secolo d.C., periodo in cui sorsero nella zona degli insediamenti longobardi[5]. I primi dati certi risalgono al medioevo e riguardano le informazioni sull'esistenza della chiesa di San Nicolò, che nel medioevo fungeva da cappella di un "hospitale" per l'accoglienza dei pellegrini in viaggio verso Roma sulla via Francigena. Una bolla del 1132 di papa Innocenzo III conferma al monastero di San Savino, fra gli altri possedimenti, anche la chiesa e l'ospedale di San Nicolò, proprietà ribadita in un privilegio del 1173 di papa Alessandro III[6][7][8]. Una pergamena del 1244, custodita negli archivi della chiesa testimonia l'investitura, concessa al priore della chiesa e dell'ospedale di San Nicolò oltre Trebbia, di varie terre poste nei pressi del fiume[9].
Nel 1799, nell'ambito delle guerre tra i francesi e la seconda coalizione antifrancese, la zona tra San Nicolò e Gragnano Trebbiense è teatro di una battaglia tra le truppe francesi comandate dal generale MacDonald e quelle austro-russe guidate dal generale Suvorov che costringono i francesi alla ritirata verso La Spezia[10].
A partire dalla seconda metà del Novecento la frazione conosce un forte sviluppo demografico dovuto all'estrema vicinanza con Piacenza, distante 5 km e separata dalla frazione dal solo ponte sul fiume Trebbia[3].
La chiesa di San Nicola (San Nicolò) è sede di una parrocchia della diocesi di Piacenza-Bobbio.
Il centro abitato è attraversato dalla ex strada statale 10 Padana Inferiore[13], da essa si dipartono nei pressi di San Nicolò la strada provinciale 7 di Agazzano, che conduce a Agazzano e la strada provinciale 13 di Calendasco che conduce a Calendasco[14].
Tra il 1893 e il 1938 San Nicolò a Trebbia è servita dalla tranvia Piacenza-Pianello-Nibbiano; da cui, tra il 1907 e il 1933, si diramava, proprio a San Nicolò, la linea per Agazzano[15].
Il centro abitato è servito da una stazione ferroviaria posta sulla linea Alessandria-Piacenza.
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