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famiglia nobile veronese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
I Sambonifacio (o San Bonifacio) furono una nobile famiglia di Verona.
Sambonifacio | |
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Inquartato: nel 1° e 4° di azzurro alla stella di sei raggi d'oro; nel 2° e 3° palato d'argento e di nero; il tutto col capo di argento alla croce di rosso[1]. | |
Titoli |
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Fondatore | Milone Sambonifacio |
Data di fondazione | X secolo |
Data di deposizione | inizi del XVI secolo |
Primo esponente della famiglia è considerato Milone, nobile di stirpe franca, figlio di Manfredo di Mosezzo[3] conte di Lomello nel 953[4] e fratello di Manfredo, anch'egli conte di Lomello[5]. Vassallo di re Berengario I, nel X secolo fu nominato conte di Verona e marchese[6][7], titoli che poi trasmise al nipote Egelrico assieme ai castra di Ronco, Begosso e San Bonifacio e che rimasero ai discendenti anche dopo la nascita del libero comune (1135)[5][6].
Sin dai primi tempi si divisero in due rami, quello "da San Bonifacio" (denominazione attestata per la prima volta nel 1055) e quello "da Ronco" (attestata dal 1083)[8].
Egelrico, appoggiato da Berengario II e da Adalberto II (dal quale aveva ottenuto un diploma che ne rafforzava la presenza nel comitato di Verona orientale), con l'avvento di Ottone I dovette cedere il titolo comitale a Gandolfo di Gamenulfo, capostipite dei da Palazzo. Nonostante tutto, riuscì a non compromettere la propria posizione, tanto che nel 970 risulta nel seguito dell'imperatore. Un suo figlio o nipote omonimo, attestato nel 996 e nel 1001, viene detto marchio nel 1009[8].
Con l'arrivo in Italia di Enrico III, i Sambonifacio riottennero la carica comitale nella figura di Enrico (1055)[8].
Sin dai primi tempi si divisero in due rami, l'uno rimasto nel castello di San Bonifacio (ed estinto nel 1135 con Alberto[9]), l'altro residente in quello di Ronco[6].
Ebbero un ruolo di primo piano nella vita politica della città, primeggiando all'interno del partito guelfo. Lottarono contro i Crescenzi e i Monticoli ma con l'ascesa di Ezzelino da Romano furono costretti da questi a lasciare Verona (1225) per trasferirsi a Padova[10]. Poterono rientrare in città solo nel Quattrocento[6].
Nel 1433 estesero i propri feudi anche su Villa Bartolomea[11].
Manfredo di Mosezzo conte di Lomello nel 953 | |||||||
Milone *? † post 955 ⚭ Valperta *? †? | Maginfredo I *? †896 | Vmille[13] *? †? ⚭ Arduino il Glabro *? †~976 | |||||
Egelrico *? †? | Milone *? † 980~81 | ||||||
Imilda ⚭ Ugo da Ganaceto *? †? | Egelrico II *? †? | ||||||
Oberto *? †? | Bonifacio I fl. 1020 | Winigildo *? †? | Egelrico/Enrico *? †? | ||||
Bonifacio II *? †? | Enrico *? †? |
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