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La dinastia saffaride fu, a partire dal IX secolo, a capo di un emirato centrato attorno al Sistan, regione situata lungo l'attuale confine iraniano-afgano, ed ebbe come capitali Zaranj, in Afghanistan, e Shiraz, in Iran. Capostipite della dinastia fu Ya'qub ibn al-Layth al-Saffar, che era stato un umile artigiano del rame (saffar) prima di diventare un signore della guerra ed assumere il controllo del Sistan. Da qui cominciò un'aggressiva campagna di espansione territoriale che lo portò alla conquista di Kabul, Herat, Kerman e Shiraz. Alla sua morte il suo impero si estendeva dalla regione di Fars, nell'Iran occidentale, al Sind, nell'India settentrionale.
Gli succedette il figlio 'Amr ibn al-Layth, che fu sconfitto e catturato dai Samanidi, ai quali fu costretto a cedere i propri domini, conservando il solo Sistan. La dinastia, dopo ʿAmr, fu vassalla dei Samanidi e dei loro successori fino alla sua definitiva estinzione.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 42638530 · CERL cnp00544736 · GND (DE) 119006618 · J9U (EN, HE) 987007286273205171 |
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