Lo zufolatore maculato o falso zufolatore (Rhagologus leucostigma (Salvadori, 1875)) è un uccello passeriforme, unica specie ascritta al genere Rhagologus e alla famiglia Rhagologidae[2].
Zufolatore maculato | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Aves |
Sottoclasse | Neornithes |
Superordine | Neognathae |
Ordine | Passeriformes |
Sottordine | Oscines |
Infraordine | Corvida |
Superfamiglia | Corvoidea |
Famiglia | Rhagologidae |
Genere | Rhagologus Stresemann & Paludan, 1934 |
Specie | R. leucostigma |
Nomenclatura binomiale | |
Rhagologus leucostigma (Salvadori, 1875) |
Etimologia
Il nome scientifico del genere, Rhagologus, deriva dal greco ῥαγολογος (rhagologos, "raccoglitore di bacche", stessa etimologia di rigogolo): il nome della specie, leucostigma, deriva dall'unione delle parole anch'esse greche λευκος (leukos, "bianco") e στιγμα (stigma, "macchia"), con il significato di "maculato di bianco", in riferimento alla livrea.
Il nome comune di questi uccelli è anch'esso un riferimento alla colorazione.
Descrizione
Dimensioni
Misura 15-16,5 cm di lunghezza, per 24-29 g di peso[3].
Aspetto
Si tratta di uccelli dall'aspetto robusto e massiccio, muniti di testa allungata, forti zampe, coda rettangolare e becco forte e allungato dalla punta lievemente ricurva verso il basso.
Il piumaggio è dominato dai toni del bruno, più scuro su ali, codione e coda, tendente al grigiastro su fronte, vertice, nuca e dorso e più chiaro e tendente al beige su gola, petto e fianchi, con il sottocoda che è di colore nocciola e la parte centrale del ventre tendente al biancastro. Su faccia, gola, petto e fianchi le penne presentano orli più scuri, a dare un aspetto maculato alla livrea, che frutta all'animale sia il nome comune che il nome scientifico.
Il dimorfismo sessuale è piuttosto evidente, con i maschi dalla colorazione cefalodorsale e delle ali molto più tendente al grigio che al bruno, a differenza delle femmine: nei maschi della sottospecie obscurus manca inoltre quasi del tutto la maculatura dell'area ventrale.
In ambedue i sessi becco e zampe si presentano di colore nerastro, mentre gli occhi sono di colore bruno scuro.
Biologia
Si tratta di uccelli dalle abitudini diurne, piuttosto timidi e difficili da osservare, che vivono da soli o in coppie, muovendosi fra i cespugli e gli alberi bassi, spesso in associazione con altre specie di uccelli: i loro richiami ricordano molto quelli dei tordi[3].
Alimentazione
La loro dieta si basa su frutti e bacche (sopra i 9 mm di diametro[3]), comprendendo anche una componente animale, formata da grossi insetti.
Riproduzione
Le abitudini riproduttive di questa specie sono in larga parte sconosciute, sebbene si pensi sia monogama: l'osservazione di nidi (strutture a coppa formate da fibre vegetali intrecciate alla biforcazione di un ramo d'albero) e di esemplari in amore nel mese di luglio farebbe pensare che la stagione degli amori cada attorno a quel periodo, corrispondente nell'emisfero australe al termine della stagione delle piogge[3].
Distribuzione e habitat
Lo zufolatore maculato è endemico della Nuova Guinea, della quale popola l'asse montuoso centrale, oltre alle aree montuose della penisola di Doberai e della penisola di Huon.
L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalla foresta pluviale montana fra gli 800 e i 2550 m di quota, favorendo quella al di sopra dei 1500 metri[3].
Tassonomia
Se ne riconoscono due sottospecie[2]:
- Rhagogolus leucostigma leucostigma (Salvadori, 1875) - la sottospecie nominale, diffusa nella porzione orientale dell'areale occupato dalla specie, in Nuova Guinea Occidentale;
- Rhagogolus leucostigma obscurus Rand, 1940 - diffusa nella porzione orientale dell'areale occupato dalla specie, in Papua Nuova Guinea;
Alcuni autori riconoscerebbero una sottospecie novus dei monti Weyland, generalmente sinonimizzata con la nominale[2]: la maculatura facciale e pettorale (criterio di distinzione tassonomica fra le sottospecie) diminuisce in maniera clinale in direttrice NW-SE[4], sicché la validità stessa delle due sottospecie (che non differiscono né nel comportamento né nei richiami, almeno per quelli che sono i pochi dati reperiti sinora) è messa in questione[3].
La tassonomia di questi uccelli è stata piuttosto tormentata: a lungo classificato fra i fischiatori della famiglia Pachycephalidae (vero e proprio taxon contenitore dei passeriformi australo-papuani d'incerta classificazione), per un certo periodo essi sono stati incertae sedis, fino a quando le analisi di carattere genetico ne hanno appurata l'appartenenza a un ramo basale della radiazione adattativa dei Corvida in Oceania, vicino agli Artamidae[2].
Note
Altri progetti
Collegamenti esterni
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