Centrale solare termodinamica Archimede
Centrale elettrica della Sicilia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La centrale solare termodinamica Archimede è un impianto solare termodinamico, inaugurata il 15 luglio 2010 a Priolo Gargallo (SR), in Italia presso la Centrale Elettrica ENEL Archimede.[1] Il nome del progetto deriva da Archimede che usò, secondo la tradizione, i famosi specchi ustori contro le navi romane durante l'assedio di Siracusa.
Il progetto è stato fortemente voluto dal premio Nobel Carlo Rubbia, che ha personalmente lavorato allo sviluppo della tecnologia del solare termodinamico, aprendo una centrale in Spagna, avendo incontrato troppe resistenze in Italia.[2] Solo dopo molti anni il progetto è stato autorizzato e sviluppato concretamente in Italia.
Si tratta di un impianto di piccole dimensioni, successivo alla centrale spagnola Andasol 1. Tuttavia, pur usando la stessa tecnologia a sali fusi, è il primo al mondo ad usarli come fluido termovettore a ciclo combinato, utilizzando insieme anche il gas; l'utilizzo di questi tipi di sali permetterà alla centrale di essere produttiva per molte ore anche senza l'irradiazione diretta del Sole.[1]
La temperatura sviluppata nei tubi di concentrazione è di 550 °C e, attraverso uno scambio termico, si sviluppa del vapore, utilizzato da una turbina, a sua volta convertito in energia elettrica.
Una riproduzione del progetto Archimede in 3D era visitabile su Second Life nella Land del gruppo Enel, Enel Park.[3]
Il campo è composto da 30.000 m² di specchi per far convergere la luce solare su 5.400 metri di tubazioni, nelle quali scorre il fluido.[1]
È stato stimato che la centrale sia capace di produrre circa 5 MW di potenza elettrica per soddisfare il bisogno di 4.000 famiglie[4]. Si è calcolato che tale impianto permetterà il risparmio di 2.100 tonnellate di petrolio all'anno e una minore emissione di anidride carbonica per circa 3.250 tonnellate.[1]
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